In occasione dell’uscita del suo libro raggiungiamo, grazie anche alla collaborazione della casa editrice Gremese e dell’ufficio stampa, Claudio Pistolesi, storico campione di tennis e oggi allenatore di successo negli Stati Uniti, per una intervista in esclusiva per Moltouomo.it
Pistolesi è ritornato a Roma, sua città natale, dove ha presentato, nel circolo di tennis dove è cresciuto, il libro che racconta aneddoti e vicissitudini della sua vita e carriera.
Il libro è edito da Gremese, e si intitola “C’era una volta il (mio) tennis”.
Il libro è rivolto a tutti, non solo appassionati di tennis: attraverso una narrazione fluida e con una buona dose di ironia e divertimento, l’autore narra le emozioni, le tensioni, le speranze, e le illusioni, ma anche le gioie dei giocatori e dei loro allenatori.
Lo spazio temporale del libro parte dal suo era un tennis “romantico”, come lui ama definirlo, che Claudio ha giocato in un’epoca arricchita da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, e arriva fino a quello moderno, contrassegnato dai successi di campioni come Federer, Djokovic e Nadal.
Nota di colore in più: il volume ha la prefazione di Adriano Panatta.
Rammentiamo con una breve biografia i numeri e la carriera: CLAUDIO PISTOLESI (Roma, 1967). È stato Campione del mondo Junior ITF nel 1985. Il 12 aprile 1987 ha conquistato un titolo ATP a Bari, raggiungendo il suo miglior ranking il 17 agosto 1987, alla posizione numero 71, e detenendo nel 1988, per due settimane, il titolo di numero uno italiano. La sua carriera da allenatore di tennis è cominciata nel 1995 quando è diventato coach della statunitense Monica Seles, ed è proseguita poi insieme a molti altri giocatori di livello internazionale. Oggi presiede e dirige la società da lui fondata, la Claudio Pistolesi Enterprise, e gestisce a Jacksonville – dove risiede – il JTCC Florida (Junior Tennis Champions Center) succedendo all’ex Top 10 e storico director dell’ATP Brian Gottfried.
Claudio è’ stato più difficile scrivere il libro o vincere l’ATP a Bari? A parte gli scherzi…insidie e difficoltà di questa tua nuova sfida libraria.
È stato certamente più ‘ difficile vince il titolo ATP a Bari a 19 anni. Scrivere il libro e’ stato un meraviglioso viaggio nella mia memoria e nelle mie emozioni che mi risultava naturale e piacevole.
La prefazione del libro è scritta da Panatta. Come nasce la vostra amicizia? Vi siete mai incontrati in campo?
Purtroppo, non ho mai avuto l’onore di giocare contro Adriano un match ufficiale. Lui smise nel 1983 e io presi il mio primo punto ATP nel 1984. Ci ho palleggiato qualche volta e non me lo scorderò mai. Siamo legati per aver condiviso i miei anni meravigliosi da Junior, da Campione del mondo Junior, e sei anni di Davis con lui Capitano.