Questa volta la notizia proviene da campagne di scavo condotte ad Ostia e a Ferrara; In entrambi i casi si tratta di straordinari reperti di epoca romana: si tratta di strutture abitative, necropoli ed oggettistica di vario genere.
Un susseguirsi di nuove scoperte archeologiche, come fuochi artificiali
Nella campagna di scavi del Parco Archeologico di Ostia Antica sono stati trovati nuovi vani di strutture in parte già precedentemente note, pitture e decorazioni murarie, antichi mosaici e due tavolette in marmo con iscrizioni, risalenti all’epoca dell’imperatore Adriano. Tutto ciò consente di ricostruire ed approfondire la conoscenza delle attività di tale imperatore. I vani emersi nell’area indagata in quest’ultima campagna, appena conclusasi, hanno un’estensione di circa 400 metri quadrati. Al loro interno sono emersi reperti in marmo e ceramica, mosaici in bianco e nero ed un’antica decorazione pittorica a stucco. E, come nei fuochi d’artificio, il finale di queste nuove scoperte archeologiche riserva la sorpresa: le due iscrizioni sono parte dei cosiddetti Fasti Ostienses.
I Fasti Ostienses, una sorta di cronaca
I Fasti sono iscrizioni incise su lastre di marmo, che venivano eseguite con la supervisione del “pontifex Volcani”, sorta di altissima autorità religiosa locale, e, analogamente ad una cronaca, riportano narrazioni e dettagli circa eventi ed attività all’epoca rilevanti. Quelli appena scoperti, in particolare, illuminano in merito all’attività edilizia svolta nella zona di Roma ed Ostia proprio da Adriano. Adriano è ricordato per i suoi lunghi viaggi allo scopo di visitare le province dell’impero, ma è noto in particolare per la sua intensa attività edilizia monumentale.
Nuove informazioni
Alcuni frammenti di Fasti erano già stati ritrovati in passato, e quelli emersi ora si ricongiungono perfettamente ai precedenti. Uno dei Fasti rinvenuto ora tramite le nuove scoperte archeologiche celebra infatti la consacrazione da parte di Adriano di un tempio in città, probabilmente il Pantheon o il tempio di Venere. Dal secondo frammento dei Fasti si evince invece che, in occasione dell’assunzione del titolo onorifico di pater patriae, l’imperatore elargì al popolo una somma in denaro per solennizzare l’evento. Il Parco Archeologico di Ostia è un istituto del Ministero della Cultura, e comprende varie aree archeologiche e monumentali: necropoli, museo, resti di castelli, basiliche e porti.
Le nuove scoperte archeologiche di Ferrara
La seconda di queste nuove scoperte archeologiche riguarda invece la provincia di Ferrara. A Coccanile, una frazione poco lontana, è venuta alla luce una necropoli di epoca romana risalente al I secolo dopo Cristo. Per ora è emersa una quindicina di sepolture ad incinerazione, e si presume possa trattarsi di una tra le più grandi necropoli dell’area ferrarese. L’incinerazione dei defunti avveniva in loco, scavando profonde buche ove si poneva la legna da ardere. Gli archeologi hanno ritrovato i perimetri di tali fosse rettangolari, che erano segnalate grazie a piante ed incroci di rami. Lucerne in terracotta, vasi e balsamari in vetro formano il corredo funebre ritrovato nel contesto delle fosse cinerarie.
Le ipotesi degli studiosi
Queste nuove scoperte archeologiche rinforzano l’ipotesi avanzata dagli studiosi che nei pressi della necropoli ci fosse un insediamento residenziale, ed in particolare una villa rustica. I sepolcri sono stati realizzati nelle vicinanze di un incrocio fra antiche strade, testimonianza di percorsi commerciali che attraversavano l’area dell’antico delta del Po, zona sempre molto frequentata dalle antiche civiltà e punto favorevole per gli scambi commerciali con le popolazioni del sud Italia e della Grecia. I reperti appena trovati si trovavano in una zona agricola, dal terreno in parte sabbioso, e sono stati parzialmente danneggiati dalle lavorazioni dei campi.