È un fiume in piena Leonardo dinanzi all’affamata platea di giornalisti: è ancora vivo l’eco degli applausi a fine proiezione e l’arrivo nella sala n.8 di Leonardo Pieraccioni e di Chiara Francini rende l’aria frizzante.
MoltoUomo.it era al The Space Cinema di Novoli, a Firenze, e la Vega Star ha offerto ai giornalisti di radio, tv, web e carta stampata la visione del film in anteprima Pare parecchio Parigi, ultima fatica dell’attore e regista toscano, da un soggetto dello stesso Leonardo Pieraccioni e Filippo Bologna su sceneggiatura di Pieraccioni e Alessandro Riccio.
Dunque, Alessandro Riccio co-sceneggiatore ma non solo perché Leonardo l’ha voluto anche nella pellicola dove crea una esilarante gag alla ‘dogana francese’. Il film è prodotto da Levante e Rai Cinema.

“La storia era in un cassetto da dodici anni dice il regista, e mi sarebbe dispiaciuto che ci restasse anche solo un minuto in più” dice Pieraccioni. Si tratta, infatti, di una storia vera, di due fratelli, Michele e Gianni Bugli, che negli anni Ottanta partirono in roulotte per un viaggio immaginario ma riuscirono a far credere al padre malato e semi-cieco di essere a Parigi, mentre nella notte davanti a loro brillavano le luci di una Pisa lontana, ma che pareva parecchio Parigi!
Un viaggio struggente, lo etichetta Leonardo, alimentato dalla benzina della fantasia, un film che io dedico a tutti i sognatori. Ripensa l’attore toscano anche al suo esordio a Rifredi come cabarettista, al suo viaggio nel cinema, e gli piace sottolineare come i sognatori nel recente terribile periodo della pandemia siano venuti alla luce. Persone fantasiose che per sconfiggere la chiusura, il distanziamento, facevano pic-nic in terrazza, concerti sul balcone e gite di stanza in stanza. “Ecco “dice…” il film è anche per loro”.

In questo film, delizioso, apprezzabile da tutti, grandi e piccini, Pieraccioni riesce ancora di più a miscelare momenti di tenerezza a momenti di pura comicità. Si ride e ci si commuove con il cuor leggero empatizzando con i personaggi.
Da sottolineare accanto ai protagonisti, oltre a Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e un ispirato Nino Frassica, il colorito apporto dei co-protagonisti come Massimo Ceccherini, Gianna Giachetti, Gianni D’Addario, Giancarlo Ratti, Sergio Forconi e tutti gli altri. È lo stesso regista che sottolinea l’importanza dell’apporto e della bravura degli attori con parti minori ma che sono il motore del film.
Ultima sottolineatura, ma non ultima per importanza, un plauso alla colonna sonora perfetta per il film con il sound inconfondibile di Gianluca Sibaldi e la canzone principale composta ed eseguita con notevole freschezza da Nena e la sua band.

Come anciptato, eravamo all’anteprima per MoltoUomo.it: ecco i punti salienti dell’intervista corale che è stata concessa ai giornalisti al termine della proiezione.
La prima domanda è per Chiara Francini e le viene chiesto come ha accolto la notizia di essere stata scelta per la parte.
Quando ho visto la sceneggiatura ho pianto dalla contentezza, anche perché è un onore far parte di questo cast. Nel film mi ha colpito la bellezza della famiglia imperfetta. La semplicità delle cose arrangiate ma autentiche e piene di sentimento.

Leonardo, il film offre lo spunto per fare la stessa cosa nella vita? Togliersi i sassolini dalle scarpe?
Guardate, non sapete quante telefonate ricevo da quando il film è in promozione da persone che mi raccontano che hanno fatto viaggi simili. E comunque anche se per qualcuno di loro potessi essere stato di ispirazione per riunirsi e aprirsi alla propria famiglia questo mi renderebbe felice.
Il film è piaciuto a tua figlia?
Certo. Tra una lavata di denti e l’altra mi ha detto: Ma lo sai babbo che è proprio un bel film!
[Risate generali]
E il film della svolta? Chiede un giornalista della radio stuzzicando Pieraccioni.
Non parlerei di svolta. Apro delle finestrine sentimentali. Sono solo delle finestrine. Prima le tenevo a freno ma ora le lascio più andare. Sono felice, perché è il film che volevo fare proprio in questo momento. La critica, i media, potrete parlarne in modo positivo oppure negativo, ma va comunque bene. Il vero potere supremo è quello del pubblico che entrerà in sala.

Un ritorno alla toscanità in questo film, a partire dagli attori?
La matrice toscana è venuta molto fuori anche grazie al co-sceneggiatore Riccio. Lui mi confessò che aveva fatto la comparsa ne ‘Il ciclone’. Io allora gli chiesi: Ma ti si vede nel film?
E lui mi rispose: Non lo so perché non l’ho mai visto. Era perfetto. Potevamo scrivere insieme senza essere influenzati. Tanto è vero che lui ogni volta esclamava: è bellissimo si pensa sempre diversamente!
Chiara, come è Leonardo sul set?
Per me è stato quasi un momento mistico. Per me lui è un mito. Ho visto Il ciclone tre volte. Devo dire che vederlo lavorare da vicino è stato bello. La sua grande forza è l’umanità. È un po’ bugiardo perché dice che chiacchiero tanto, ma non è vero!
Anche questa volta c’è il calendario dedicato a Cure2children onlus.
Lo abbiamo fatto per tutti i film. Raccogliamo fondi per questa associazione che si occupa delle cure per l’infanzia nei paesi in via di sviluppo. Lo abbiamo fatto anche per lo spettacolo con Conti e Panariello. A proposito di Conti oggi mi dimostrerà una grande amicizia, mi ha promesso che verrà a vedere il film. Ci saranno anche Masini, Vallesi, Monti. Stanno per arrivare, ma finché non li vedo non ci credo perché c’è una finale di partita della Fiorentina. Arriveranno con le radioline nascoste come Fantozzi!
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