Confermata finalmente una correzione attesa: addio agli acconti per dipendenti e Pensionati.
Dal 2025, una novità importante riguarda il pagamento degli acconti Irpef: lavoratori dipendenti e pensionati senza altri redditi non dovranno più versare alcun acconto Irpef per l’anno in corso. Questa decisione, approvata definitivamente oggi dalla Camera, mette fine a settimane di incertezza e polemiche nate da un errore normativo che rischiava di far pagare più tasse del dovuto a milioni di contribuenti.
Con 153 voti a favore, nessun contrario e 101 astenuti, la Camera ha dato infatti il via libera definitivo al disegno di legge che converte il decreto sugli acconti Irpef, già passato al Senato. Da oggi, quindi, il decreto è ufficialmente legge.
Perché Era Necessaria una Correzione?
La confusione nasceva da una “disconnessione” tra la riforma fiscale del 2023, che aveva ridotto gli scaglioni Irpef da quattro a tre, e la legge di bilancio 2025, che ha reso questa riduzione strutturale. Tuttavia, una parte della normativa era rimasta ancorata al vecchio sistema a quattro aliquote, generando il rischio di acconti calcolati con regole ormai superate e più onerose per i contribuenti.
Le Nuove Aliquote Irpef
Dal 2025, gli acconti Irpef saranno calcolati con le nuove aliquote e detrazioni, ovvero:
- 23% fino a 28.000 euro
- 35% tra 28.000 e 50.000 euro
- 43% oltre i 50.000 euro.
Inoltre, viene confermata la detrazione di 1.955 euro per i redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro (esclusi i pensionati) e la “no tax area” sale a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
Chi è Interessato dal Cambiamento?
La misura riguarda soprattutto i lavoratori autonomi e chi ha redditi diversi da lavoro dipendente o pensione: per loro gli acconti saranno ridotti e adeguati alle nuove regole.Per dipendenti e pensionati, invece, non cambia nulla: le ritenute Irpef già applicate avevano incorporato le nuove aliquote, quindi non dovranno versare alcun acconto.
Un Aiuto Concreto in un Momento Difficile
Questa correzione normativa ha un valore sociale oltre che fiscale: arriva in un momento in cui molte famiglie italiane fanno fatica ad arrivare a fine mese, con quasi 5,7 milioni di persone in povertà assoluta secondo l’ultimo rapporto Caritas. Evitare aggravi fiscali non dovuti rappresenta un piccolo ma importante segnale di attenzione verso i cittadini.
Impatto sui Conti Pubblici
L’intervento avrà un costo per lo Stato di circa 245,5 milioni di euro nel 2025, coperto con risorse già disponibili presso il Ministero dell’Economia. Nel 2026, la somma verrà reintegrata tramite un fondo apposito per compensare eventuali scostamenti nei conti pubblici.
In Sintesi: Cosa Deve Fare il Contribuente?
- Lavoratori dipendenti e pensionati senza altri redditi: nessun acconto Irpef da versare per il 2025
- Altri contribuenti (autonomi, redditi diversi): acconti ridotti e calcolati con le nuove aliquote
- Nessuna azione straordinaria richiesta: le modifiche saranno recepite automaticamente nei calcoli fiscali.
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