Si tramandano di generazione in generazione, rappresentando l’essenza di un Paese, la sua “identità” culturale. Le tradizioni culinarie non sono solamente le abitudini alimentari e le ricette tipiche di una determinata comunità, ma costituiscono un potente “mezzo di comunicazione”, un efficace strumento attraverso il quale un popolo trasmette la sua storia, i valori in cui crede. Che trovano valida espressione nelle diverse pietanze, preparate con cura ed amore.
Chi ha l’abitudine di viaggiare avrà sicuramente “sperimentato” le diverse specialità dei luoghi di volta in volta visitati – provando, magari, a “riprodurle” tra le proprie pareti domestiche – ma anche chi non è solito spostarsi con frequenza potrà trovare interessante “partire” (per il momento con il pensiero) alla volta dei più tipici ed interessanti piatti del mondo. Mettendo in preventivo – chissà! – una determinata destinazione proprio perché attratto dalla cucina di quel luogo.
Scopriamo allora insieme le tradizioni culinarie di alcuni Paesi, con un interessante e gustoso viaggio culinario che farà sicuramente venire l’acquolina in bocca!
Il cibo come elemento culturale e veicolo espressivo.
È un linguaggio universale che “connette” tutti gli individui, accomunandoli e rendendoli membri di una sola cultura, pur nelle diversità proprie di ciascuna comunità. Il cibo è una delle più forti espressioni culturali del mondo, è un elemento di identificazione ed appartenenza, come pure è un vettore di dialogo con il quale ogni “barriera” viene meno, lasciando il posto alla scoperta ed alla condivisione.
Scoprire un determinato cibo vuol dire infatti “avere fiducia” di quel cibo, e dunque della civiltà che ad esso “pertiene”. Vuol dire avvicinarsi ad una pietanza con l’animo “libero” e “curioso”, con la voglia di ampliare i propri orizzonti.
E di pietanze in giro per il mondo ce ne sono tante, quale squisito mix di sapori e aromi, tradizioni e stili di vita che ben vale la pena conoscere e… gustare. Sia lo chef provetto che il “semplice” amante della buona tavola non potranno allora che apprezzare questo tour virtuale dedicato ad alcune delle più “rappresentative” preparazioni culinarie. Per “portare” tutte queste prelibatezze direttamente a casa propria, sia pure con l’immaginazione, nell’attesa di “viverle” di persona.
Ecco allora qui di seguito un piccolo “assaggio” delle tradizioni culinarie nel mondo. Tutte da apprezzare.
I piatti caratteristici della cucina francese.
Una delle più note e celebrate al mondo, la cucina francese è il risultato di un “binomio d’eccezione”, quello di una lunga tradizione storica e di prodotti eccellenti lavorati e preparati con cura ed abilità.
Sinonimo di eleganza, offre tante squisitezze alle quali è difficile resistere, e tra le quali è arduo identificare quella maggiormente emblematica, il cosiddetto piatto-simbolo di tutto il Paese. Si possono tuttavia individuare quelli che sono gli “immancabili”, quei piatti che è praticamente impossibile non trovare in tavola, ossia i formaggi, il vino e la baguette, egregiamente “accompagnati” da piatti altrettanto tipici ed immancabili.
Qualche esempio? Innanzitutto la crêpe – specialità probabilmente di origine bretone – una preparazione a base di uova, farina, burro, olio e crema di latte, e servita sia nella versione dolce che in quella salata. Come pure l’escargot, la chiocciola della Borgogna, stufata con burro e prezzemolo con tutto il guscio, una pietanza più che caratteristica della cucina francese. E che dire del coq au vin, il galletto al vino, scalogni e funghi? Un altro grande classico, inconfondibile.

I piatti caratteristici della cucina cinese.
Tra le tradizioni culinarie nel mondo non possono non essere citate quelle della cucina cinese, anche perché piatti come il pollo alle mandorle, gli involtini primavera e i ravioli al vapore sono praticamente entrati a far parte anche della nostra di cucina e dei nostri usi alimentari.
Mix di sapori e consistenze rispecchianti la diversità sia geografica che culturale del Paese, quella cinese potrebbe definirsi una vera e propria “arte culinaria”, alla ricerca di armonia in ogni pietanza: l’equilibrio si fonda sugli opposti, tra freddo e caldo, tra gli ingredienti “yin” – femminili – e quelli “yang” – maschili. I primi rappresentati dalla verdura e dalla frutta, i secondi, invece da alimenti energetici come pasta e cereali, tra i quali ultimi “primeggia” il riso.
Al vapore quale accompagnamento di tutte le pietanze, o trasformato in farina quale base per spaghetti o dolci ad esempio, esso costituisce l’indiscusso pilastro della cucina cinese. Cucina che prevede, poi, anche preparazioni specifiche in occasione delle festività: tipico del Capodanno cinese è il nian gao, una torta di riso nota anche come “torta dell’anno”.

I piatti caratteristici della cucina giapponese.
Semplicità, precisione e rispetto per i sapori naturali del cibo sono i tratti distintivi della cucina giapponese, non disgiunti dall’attenzione alla stagionalità e freschezza del cibo stesso. Il risultato? Un’esperienza culinaria (più che) gradevole sia al palato che agli occhi, testimonianza della ricerca di quell’armonia tra bontà della pietanza e ricerca estetica, “propria” della cucina in oggetto.
Una cucina che, come quella cinese, non ci è totalmente “sconosciuta”… piatti come il sushi, il sashimi oppure il ramen, sono infatti a noi già familiari, anche se – come è facilmente intuibile – c’è molto ancora da scoprire.
Non tutti infatti probabilmente conoscono quello che è un “punto fermo” della tradizione culinaria giapponese, la zuppa di miso, una zuppa leggera, perfetta per i mesi dell’anno più freddi. È composta da brodo e, appunto, miso, prodotto dalla fermentazione della soia gialla con sale marino: esteticamente ha l’aspetto di una pasta di colore scuro, con una maggiore o minore concentrazione di sale a seconda di quello che è il tempo di fermentazione.

I piatti caratteristici della cucina danese.
Chiudiamo il nostro viaggio attraverso le tradizioni culinarie nel mondo con la cucina danese, tra quelle esposte forse la meno conosciuta. Una cucina ricca e sostanziosa, che vede come “protagonisti” carne di vitello o maiale, pesce bianco come il nasello ad esempio, pane di segale – sempre presente in tavola – e tantissimi dolci.
Tra questi ultimi, si cita il tipico Æblekage, una sorta di crostata servita con panna montata fresca. E tra gli altri “capisaldi” gastronomici vanno certamente ricordati lo smørrebrød e lo stegt flæsk.
Il primo è il caratteristico panino danese aperto preparato con un’unica fetta di pane, generalmente di segale, variamente condito (con roastbeef o con gamberetti e limone ad esempio). Mentre il secondo, costituito da pancetta di maiale croccante con salsa al prezzemolo e patate, è il piatto della tradizione, dall’origine antica, un vero e proprio “classico” del pasto quotidiano.
