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Trump Proroga i Dazi: Nuove Tensioni Commerciali tra USA, UE e Asia.

Come Le Imprese Possono Ridurre Le Conseguenze dei Dazi USA? Ecco 8 Strategie Pratiche

Donald Trump ha annunciato una nuova proroga sull’entrata in vigore dei dazi americani, posticipando la scadenza dal 9 luglio al 1° agosto.

La decisione, comunicata attraverso lettere inviate ai leader di Giappone e Corea del Sud, prevede tariffe del 25% sulle importazioni da questi Paesi, con la minaccia di ulteriori aumenti o riduzioni in base all’andamento delle relazioni bilaterali.

I Paesi Colpiti e le Nuove Tariffe

Oltre a Giappone e Corea del Sud, Trump ha esteso i dazi anche ad altri Paesi, tra cui:

  • Sudafrica: 30%
  • Kazakistan: 25%
  • Malesia: 25%
  • Laos: 40%
  • Myanmar: 40%
  • Thailandia: 36%
  • Indonesia: 32%
  • Tunisia: 25%
  • Cambogia: 36%
  • Serbia: 35%
  • Bangladesh: 35%
  • Bosnia: 30%

I Paesi considerati “pro-Brics” rischiano un ulteriore aumento del 10% delle tariffe.

Reazioni Internazionali

L’Unione Europea, che con l’amministrazione Biden aveva visto dazi medi del 2-3%, si trova ora a fronteggiare tariffe alzate al 10% (e fino al 50% per acciaio, alluminio e auto). Bruxelles continua a puntare su una soluzione negoziata, ma la proroga ha complicato le trattative in corso. Il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha ribadito la priorità di un accordo, mentre il portavoce per il Commercio Olof Gill ha sottolineato il proseguimento dei contatti politici e tecnici tra UE e Stati Uniti.

Dure anche le reazioni dal vertice Brics a Rio de Janeiro, dove il presidente brasiliano Lula da Silva ha definito “poco serio” intimidire altri Paesi tramite social media, invocando rispetto e reciprocità.

Impatti sui Mercati

L’annuncio ha avuto effetti immediati sui mercati finanziari: il Dow Jones è sceso dell’1,2%, l’S&P 500 dell’1% e il Nasdaq dell’1,05%. L’euro si è indebolito a 1,1689 dollari, mentre anche sterlina e franco svizzero hanno perso terreno.

Il nuovo round di dazi rilancia le tensioni commerciali globali, con possibili ripercussioni su industria, export e mercati finanziari europei e asiatici. La priorità resta ora trovare una soluzione diplomatica prima della nuova scadenza di agosto.

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