Pesce crudo, marinato, frutta tropicale, verdure (crude o cotte), alghe, semi e salse e, naturalmente, riso: mettete tutto in una ciotola (bowl) e tuffatevi nel World Poke Day, la giornata mondiale del Poke (si pronuncia poh-kay), il piatto hawaiano che fa impazzire il mondo.
Entrato nelle abitudini alimentari degli italiani da qualche anno, ha ovviamente spopolato, almeno allโinizio, tra i piรน giovani, spesso accompagnato da un bicchiere di bubble tea, diventando ben presto uno tra i pasti piรน apprezzati dagli sportivi perchรฉ in una sola bowl (non chiamatela ciotola, ma quello รจ) si trovano tutti gli elementi nutritivi โ ma poveri di grassi nocivi โ che sono alla base di qualunque sana dieta alimentare. Sugli uomini poi, esercita un fascino particolare e sottileโฆ
Milano, Roma, Torino e Bari, le cittร italiane a tutto … Poke

A stimare la diffusione della pietanza hawaiana sono, principalmente, le societร di delivery ma le tantissime pokerie o poke-House (e questo รจ un brand), spuntate come funghi nelle vie cittadine della movida, la dicono lunga sullโappeal di questa insalata esotica dove i contrasti ed il fusion concept regnano sovrani.
Secondo Glovo, la piattaforma di delivery, a guidare la classifica delle cittร dove piรน frequentemente si mangia il poke sono, nellโordine, Milano e Roma, seguite da Torino e Bari. Quanto allโorario, si preferisce goderselo a cena โ anche perchรฉ si gusta freddo e quindi i tempi di consegna non influiscono granchรฉ sulla qualitร โ e nelle serate di venerdรฌ, principalmente, e di sabato.
Sempre secondo Glovo, infatti, solo nellโultimo anno le consegne a domicilio di poke sono aumentate del 15%, rispetto al 2022, registrando un valore assoluto di 556.184 bowl recapitate a casa da gennaio a settembre 2023, con un picco nel mese di luglio di circa 62mila poke ordinate attraverso la piattaforma.
Trend confermato anche dal food delivery Just Eat che, dal proprio portale, ha portato nelle case degli italiani ben 262mila chili di poke: salmone, tonno e gamberi (tagliati a cubetti), riso bianco o integrale, accompagnati da ravanelli, zucchine (o peperoni) e avocado, condite con semi, olio e salsa di soia. Questi alcuni degli ingredienti che, preferibilmente, vengono selezionati nella composizione della bowl.
Dalla tradizione hawaiana a food trend globale fino al World Poke Day
Allโinizio โ e parliamo di secoli fa โ era il cibo dei pescatori: il pesce invenduto veniva tritato, (poke significa proprio โa pezzettiโ) condito con sale marino e lasciato ad essiccare al sole per alcuni giorni per poi essere condito con lโalga limo e la noce kukui, tostata e schiacciata.
Nella sua nuova dimensione di piatto modaiolo e super trendy, invece, si arricchisce di influenze giapponesi, cinesi, coreane e filippine: la versione con tonno crudo marinato con salsa di soia, olio di sesamo, cipolle crude, scalogno e peperoncino rosso รจ quella che maggiormente ha attraversato il pianeta. Lo chef Sam Choy, invece, ne ha proposto una versione fritta, a base di tonno e frutti di mare.
Ne sono nate anche una moltitudine di altre declinazioni: per vegetariani e vegani, oppure con condimenti tipicamente orientali, come la salsa di soia o il fortissimo wasabi giapponese. Per non parlare della immancabile variante โal polloโ: la Chicken poke.
Il riso piรน usato รจ quello bianco, che si divide il primato con quello integrale, ma la variante โvenereโ, quella nera, sta sempre piรน prendendo piede: il sapore dolce รจ assicurato dallโimmancabile lโavocado, come giร detto, ultimamente in buona compagnia di mango e ananas, mentre chi non vuole rinunciare alla sensazione di croccante, sotto i denti, tende a preferire lโaggiunta di frutta secca, dai pistacchi agli anacardi. Quanto ad ortaggi e verdura, gli edamame โ i baccelli di soia verdi giapponesi โ sono irrinunciabili per i cultori della cucina fusion.
Insomma, โcunzร la comu voi, sempre poke รจโ, parafrasando un detto siculo: fatta la base โ il riso โ il resto รจ strettamente legato al gusto personale. Quel che, di solito, si rispetta รจ la presenza di consistenze diverse tra loro e di sapori che assicurino tutte le note, dal dolce al salato e al piccante.
Terra di tradizioni culinarie formidabili, in Italia quella del poke รจ piuttosto giovane: mette piede a Milano nel 2015, al Botanical Club, grazie allโintuizione di Alessandro Longhin. Poi, nellโottobre 2017, sempre a Milano, apre il primo store โI love Pokรจโ e, poco dopo, nei primi mesi del 2018, a Roma compare il frist mover, con lโinsegna โAmi Pokรจโ nellโHawaian Bar. Lโintuizione รจ vincente e, di lรฌ a poco, la bowl con dentro i sapori dei mari esotici, scala le classifiche del food trend, assicurando alle pokerie un mercato che si stima possa arrivare, nel 2024, a 143milioni di euro (Analisi Cross Border Growth Capital).
Abbasso lo junk food, viva il Poke

Quel che รจ da apprezzare, ulteriormente, รจ che il consumo di poke non erode il mercato alimentare tipicamente mediterraneo, bensรฌ rompe (e non poco) le uova nel paniere allo junk food: i consumatori โ giovani uomini, prevalentemente, mangiano piรน consapevolmente, prediligono opzioni piรน salutari, confermando una particolare attenzione alla provenienza ed al valore nutrizionale degli ingredienti. Il fatto che, come giร detto, la pietanza sia totalmente personalizzabile (come la pizza, fateci caso), assicura una varietร di sapori, profumi e consistenze che rende il piatto sempre diverso. E, cosa non indifferente, coccola anche la vista: le macchie di colore dei singoli ingredienti che spiccano l’uno accanto all’altro lo rendono un cibo stupendamente โinstagrammabileโ: vivacissime ed invitanti bowl entrano di prepotenza in video e filmati che spopolano sui social.
Si mangia tranquillamente seduti sul divano di casa o sugli sgabelli delle pokerie ma, anche, passeggiando negligentemente per le vie pedonali, con un occhio alle vetrine e lโaltro alla bella gente che si incontra e che guarda prima noi e poi, con un pizzico di invidia, la nostra bowl semivuota โฆ
Aperitivo o piatto unico, questo รจ il Poke-Dilemma
Si mangia anche con gli occhi, in fondo e la ciotola รจ il primo ingrediente: di vetro trasparente o ceramica colorata o carta riciclata โฆ il contenitore รจ giร parte della festa. Come appetizer, insieme allโimmancabile spritz, senza mischiare tutto ma con le bacchette (o la forchettina), portando alla bocca un ingrediente per volta. Come antipasto, per aprire il palato a gusti e sapori che, lo sappiamo bene, ci attendono a breve. Come contorno, che esalta e โpulisceโ dai retrogusti di carni e pesce โฆ
O come volete: il World Poke Day vi aspetta!
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