Mentre l’Unione Europea si schiera decisamente per l’auto elettrica, negli Stati Uniti la situazione è al contrario diversificata.
Se alcuni Stati come la California, Washington, New York e New Jersey hanno imboccato la stessa direzione vietando la vendita di veicoli termici a partire dal 2035, sembra invece andare nella direzione opposta il Wyoming, ove il senatore Jim Anderson ha presentato un progetto di legge il quale prevede una graduale riduzione della vendita di veicoli elettrici, sino al divieto totale, il quale dovrebbe scattare anche in caso nel 2035.
Se si tratta di una mossa apparentemente stravagante, in realtà il disegno di legge si prefigge un compito ben preciso, ovvero tutelare gli interessi economici del piccolo Stato, il quale vanta circa mezzo milione di residenti. Andiamo a vedere perché.
Vietare le auto elettriche entro il 2035: il Wyoming imbocca la direzione contraria? non proprio
La proposta di Jim Anderson può essere considerata speculare a quanto deciso a livello federale. Gli Stati Uniti, infatti, in base alle normative varate in materia, entro il 2030 dovranno avere la metà delle auto vendute entro i confini nazionali a batteria, plug-in e a idrogeno.
La domanda che qualcuno si sarà posto a questo punto è la seguente: a quale logica corrisponde una mossa che sembra andare nella direzione contraria a quella della maggioranza? La risposta è, come sempre, abbastanza semplice: a puri e semplici motivi di convenienza. Il Wyoming, infatti, vede dipendere la sua economia dall’estrazione del petrolio, del gas e del carbone. Con tutta evidenza, il blocco della vendita di auto a combustione interna potrebbe in definitiva creare problemi di larga portata per un gran numero di famiglie locali, legate a questo genere di economia.

In fondo, è la stessa logica che sembra al momento prevalere anche nel governo italiano, ove si stanno affacciando resistenze sempre più forti all’impostazione che è stata assunta dall’Unione Europea. Anche in Italia sta infatti montando la preoccupazione relativa alla possibile perdita di posti di lavoro legati alla filiera dell’automotive. Una preoccupazione sempre più evidente, la quale sta spingendo settori dell’attuale maggioranza a contrastare quelli che sono visti come diktat dalle istituzioni continentali.
Per il Wyoming, però, le preoccupazioni sembrano effettivamente più fondate, anche se il disegno di legge in questione è già stato cestinato: non è infatti stato promosso alla discussione per potersi trasformare in legge. Resta però la testimonianza dei dubbi che iniziano ad affacciarsi nell’opinione pubblica.
Il New Jersey procede a tutta velocità verso la mobilità sostenibile
Mentre in Wyoming iniziano ad affacciarsi i primi timori sulle conseguenze del blocco alle auto termiche, il New Jersey ha deciso al contrario di pigiare il pedale dell’acceleratore per l’adozione della mobilità green.
Il governatore dello Stato, Phil Murphy, ha infatti confermato un’indiscrezione che circolava ormai dal 2020. Ha cioè deciso di stanziare 70 milioni di dollari nel preciso intento di favorire, per quanto possibile, il passaggio ai veicoli elettrici, si tratti di vetture tradizionali o di grandi pick-up. Inoltre, proprio per dare il maggior impulso possibile alla Carbon Neutrality, ha aggiunto che a partire dal 2035 tutta l’energia elettrica che sarà messa in vendita all’interno dello Stato dovrà essere verde e proveniente da fonti rinnovabili.
All’interno di 400mila abitazioni saranno di conseguenza installati sistemi di riscaldamento e raffreddamento a zero emissioni, cui si aggiungeranno 20mila strutture commerciali. Il suo progetto è stato indicato alla stregua di un vero e proprio piano d’attacco, trovando il sostegno delle associazioni ambientaliste, che non hanno esitato a proporlo come modello per tutti gli altri. Gli Stati Uniti, quindi, sembrano decisi a promuovere una politica in grado di alleviare una situazione ambientale la quale continua però a destare non poche preoccupazioni.
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