La giornata del 7 aprile 2025 si è aperta con un crollo drammatico delle borse asiatiche, innescato dalla guerra commerciale scatenata dai nuovi dazi imposti dal Presidente statunitense Donald Trump.
Questo scenario ha alimentato i timori di un possibile “lunedì nero” anche per i mercati europei, con analisti e investitori in allerta.
Il Crollo delle Borse Asiatiche del 7 aprile
Le borse asiatiche hanno subito pesanti perdite già all’apertura. Tra le più colpite:
- Hong Kong: L’indice Hang Seng ha registrato un calo del 12%, trascinato al ribasso da colossi come HSBC (-15,85%), Alibaba (-9,72%) e Tencent (-7,43%)
- Tokyo: Il Nikkei 225 ha perso quasi il 9%, costringendo all’attivazione di un “circuit breaker” per sospendere temporaneamente le contrattazioni
- Cina: Gli indici di Shanghai e Shenzhen hanno ceduto rispettivamente il 4,46% e il 6,04%, riflettendo il nervosismo degli investitori locali
- Singapore: L’indice Straits Times è sceso dell’8,58%, segnando uno dei peggiori cali della regione.
Anche altre piazze come l’India e l’Australia hanno registrato perdite significative, con cali rispettivamente del 5% e oltre il 6% nei principali indici.
Le Cause del Tonfo
Il catalizzatore principale di questa crisi è stata l’introduzione da parte di Trump di tariffe generalizzate sulle importazioni, con aliquote che raggiungono il 24% per settori chiave come l’automotive giapponese e il 52% per le merci cinesi. Questa mossa è stata giustificata dal presidente come necessaria per ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, ma ha immediatamente scatenato una reazione negativa sui mercati globali.
Il premier giapponese Shigeru Ishiba ha definito “estremamente spiacevole” la situazione e ha annunciato un viaggio urgente negli Stati Uniti per cercare di mitigare gli effetti delle tariffe sull’economia giapponese.
Timori per un Lunedì Nero in Europa
Gli effetti a catena della crisi asiatica si stanno già facendo sentire in Europa. I futures europei indicano aperture in forte calo:
- DAX tedesco: Previsto in ribasso di oltre il 4%.
- FTSE 100 britannico: Atteso con perdite intorno al 2,5%.
- SMI svizzero: Già in pre-market ha mostrato un calo del 2%, con titoli come Logitech e UBS che hanno perso rispettivamente il 10% e il 4,5%.
Gli analisti temono che questa ondata di vendite possa portare a una crisi sistemica simile ai momenti più bui della pandemia da COVID-19. Inoltre, la prospettiva di una recessione globale si fa sempre più concreta, con molti esperti che rivedono al ribasso le previsioni per l’anno in corso.
Prospettive Globali
Negli Stati Uniti, i futures indicano ulteriori ribassi per Wall Street, con l’S&P 500 previsto in calo del 4% e il Nasdaq del 5%. La volatilità rimane alta, alimentata dai timori di una spirale negativa che potrebbe destabilizzare ulteriormente i mercati finanziari globali.
In questo contesto di incertezza, gli investitori guardano alle banche centrali per possibili interventi che possano stabilizzare i mercati. Tuttavia, la mancanza di segnali concreti di negoziati tra gli Stati Uniti e i loro partner commerciali lascia poche speranze di una rapida soluzione.
1 commento
@follower “se tutto va bene, siamo rovinati” (cit.)