Luciano Spalletti non è più il Commissario Tecnico della Nazionale italiana; lo stesso allenatore toscano ha annunciato in conferenza stampa di essere stato sollevato dall’incarico dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina.
“Ieri sera ho parlato un bel po’ con il presidente e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico da ct della Nazionale. Sono dispiaciuto, non avevo nessuna intenzione di mollare, avrei preferito continuare il mio lavoro”
Spalletti, visibilmente amareggiato, dal Centro Tecnico di Coverciano.
La decisione arriva dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia, che ha complicato ulteriormente il cammino dell’Italia verso la qualificazione ai Mondiali 2026. L’ambiente azzurro, già scosso da prestazioni deludenti agli Europei e nelle ultime qualificazioni, ha chiesto a gran voce un cambio radicale per evitare una terza, clamorosa esclusione dalla rassegna iridata.
Un bilancio amaro
Spalletti, arrivato in azzurro dopo il trionfo con il Napoli, non è mai riuscito a trasmettere pienamente le sue idee alla Nazionale. Le partite davvero convincenti sono state poche e, nelle sfide decisive, la squadra ha spesso mancato l’appuntamento con la prestazione. Secondo molti osservatori, il tecnico toscano ha pagato la difficoltà di adattarsi al ruolo di CT, molto diverso da quello di allenatore di club, e alcune scelte di gestione del gruppo che hanno sollevato più di una perplessità.
Il futuro: Pioli in pole, Ranieri alternativa
Con l’esonero di Spalletti, si apre ufficialmente il toto-nome per la panchina azzurra. In pole position c’è Stefano Pioli, ex allenatore del Milan e attualmente in uscita dall’Al-Nassr, che avrebbe già dato la sua disponibilità a guidare la Nazionale. Rimane forte anche la candidatura di Claudio Ranieri, nome che ha raccolto un consenso trasversale tra tifosi e addetti ai lavori, ma che al momento sembra essere stato superato nelle preferenze della dirigenza federale.
Il nuovo CT avrà il compito di ricompattare un gruppo in difficoltà e guidarlo verso la qualificazione ai Mondiali del 2026, un traguardo che per l’Italia non può più essere mancato.
Mondouomo.it continuerà a seguire da vicino gli sviluppi sulla panchina azzurra, tra attese, speranze e la voglia di tornare protagonisti nel calcio che conta.
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