Sono stati smantellati da Telegram pericolosi mercati di neri di dati rubati. Il loro valore sfiorava i 40 miliardi di dollari secondo le autorità.
Telegram è, da sempre, l’applicazione rivale di WhatsApp. Offre gli stessi servizi da diverso tempo e mette a disposizione delle funzioni molto simili, anche se il sistema di sicurezza sembra che sia di tutt’altro livello. Difatti non ha la stessa reputazione dell’app verde, motivo per cui i dati vengono sottratti agli utenti più facilmente.
La rimozione dei mercati neri da Telegram
Di recente, come è stato accennato, Telegram ha rimosso due dei mercati neri di dati più grandi per la sua piattaforma. Rispettivamente Huione Guarantee e Xinbi Guarantee, generavano almeno 35 miliardi di dollari di transazioni illecite, violando la privacy degli utenti e trasmettendo un quantitativo di dati quasi illimitato. Un vero e proprio danno nei confronti di milioni di persone.
L’obiettivo di questi cybercriminali, tra le altre cose, era anche quello di fornire servizi illegali di riciclaggio di criptovalute, ma anche offrire infrastrutture particolari per la vendita di truffe telefoniche. Queste attività sono andate avanti per diverso tempo, seppur abbiano trovato un ostacolo proprio con Telegram, che grazie al suo intervento non avranno più modo di operare sulla piattaforma.
La difficoltà nello scovare questi imbrogli
In realtà era da diverso tempo che le autorità stavano cercando di fermarli. In particolar modo, Telegram, ha sempre riscontrato problemi per via del fatto che queste istituzioni fasulle creassero backup di ripristino, ritornando sul pezzo in fretta e non permettendo alla società di interrompere le transazioni illegali. Tuttavia non sono stati abbastanza veloci in questo caso.
I report degli utenti contro i gruppi illegali
Le segnalazioni repentine hanno permesso di scovare e bloccare il gruppo originale, senza dare la possibilità di creare un backup per il ripristino. Ecco perché, sia Huione che Xinbi, sono stati fermati definitivamente e non avranno più modo di operare sulla piattaforma di Telegram. Una grande vittoria, certo, ma non sufficiente dal momento che ne esistono ancora altre ignote alle forze dell’ordine e a Telegram stesso.