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Un viaggio alla scoperta dei luoghi più belli e meno conosciuti di Napoli.

Credits: Pexels

Napoli, con una storia millenaria ed infiniti monumenti, è lo scrigno della cultura italiana.

Una città dal grande fascino, sospesa fra presente e passato. Non ha bisogno di presentazioni, ma di continue spiegazioni. Fra le metropoli italiane più importanti, con un tessuto urbano di più di cento chilometri quadrati. Ogni angolo del capoluogo campano ha una storia da raccontare.

Napoli è una città dai mille volti, ognuno dei quali va scoperto poco a poco. Una storia millenaria che la rende una città con un immenso patrimonio artistico. Basta passeggiare per i vicoli per notare chiese, monumenti, monasteri risalenti all’epoche passate.

Oggi è una delle più ambite mete turistiche. Il fascino della città partenopea continua ad attirare un gran numero di visitatori provenienti da tutto il mondo. Nel corso degli ultimi anni si è verificato un aumento delle presenze turistiche, con strutture ricettive e punti ristoro pieni di stranieri.

Piazza del Plebiscito, il lungomare con la vista del Vesuvio, i quartieri e San Gregorio Armeno sono le maggiori attrattive del capoluogo campano. Eppure Napoli non si limita a questo. Alcuni luoghi, anche se meno conosciuti, risultano di eguale bellezza. Questo articolo vi guiderà attraverso le meraviglie napoletane, alla scoperta di tesori inestimabili.

Alla scoperta di Napoli: il Cimitero delle Fontanelle.

Il Cimitero delle Fontanelle è uno dei luoghi più affascinanti, simbolo della devozione dei cittadini verso i defunti. Si tratta di un antico cimitero, chiamato in questo modo per la presenza di fonti d’acqua. Al principio era una cava, divenuta poi ossario nel corso del 1600, con l’avvento di epidemia e pestilenze. Si stima, infatti, che vi vennero sepolte ben 250.000 salme. Qualche secolo dopo, nella seconda metà dell’ ‘800, la grotta divenne luogo di culto per l’adorazione dei defunti.

Foto di Богдан da Pixabay

Un luogo che non può mancare nel tour di un turista alla scoperta dell’anima della città. Il Cimitero delle Fontanelle racconta il legame dualistico fra la città e il mondo dell’Aldilà. I napoletani, infatti, amano ma temono i loro defunti, ricoprendoli di “favori” ed “attenzioni” per non farli arrabbiare.

Un tesoro sconosciuto di Napoli: le Catacombe di San Gaudioso.

Il quartiere Sanità, in epoca paleocristiana, venne così definito proprio perchè salubre ed incontaminato grazie alla presenza delle tombe dei santi. Gli antichi ipogei erano ben nove, ma solo alcuni sono stati riportati alla luce.

foto da Wikipedia

Fra questi va ricordato l’ipogeo di San Gaudioso, un vescovo africano, giunto a Napoli nel quinto secolo dopo Cristo. Gaudioso ha vissuto nella città fino alla morte, guadagnandosi l’affetto degli abitanti. La tumulazione del vescovo avvenne fra il 451 ed il 453, ed in luogo, negli anni a seguire, divenne oggetto di venerazione nei confronti della sia anima. L’area della Sanità rimase disabitata a causa di alcune frane e solo dopo il Cinquecento si è verificata un’opera di riurbanizzazione della zona, riportando in auge il culto della venerazione nelle catacombe. Durante il 1600 venne costruita la Basilica della Madonna della Sanità proprio sull’area dell’ipogeo di San Gaudioso. Alla catacombe, infatti, si accede attraverso l’altare maggiore della sueddetta Basilica.

Simbolo del Barocco a Napoli: la Farmacia degli Incurabili.

Dopo cimiteri e catacombe, passiamo ad un altro luogo poco conosciuto della città: la Farmacia degli Incurabili. La struttura è annessa all’ospedale di Santa Casa degli Incurabili. Un sito da non perdere, dove si incontrano arte, scienza e medicina.

Foto da Wikipedia

La Farmacia è stata costruita nel sedicesimo secolo, ampliata e decorata nel corso del ‘700. Simbolo del barocco napoletano, decorata con dipinti di grande bellezza. La struttura, infatti, rispecchia il culto dell’epoca di curare gli ammalati anche attraverso la visione della bellezza.

Un luogo particolare di Napoli: l’Ospedale delle bambole.

L’Ospedale delle bambole è un luogo davvero insolito, difficile da trovare in un’altra città. Si tratta di un museo con sede a Palazzo Marigliano a Spaccanapoli. Nella struttura sono conservate bambole d’epoca, fra cui una collezione di Barbie. Annesso al museo vi è un laboratorio che prevede al restauro di bambole usurate o danneggiate.

Nato da un’idea dello scenografo Luigi Grassi, il quale nel 1895 fondò un piccolo laboratorio per la riparazione dei giocattoli che avevano subito danni. Grazie alla riparazione di una bambola la fama di Grassi si diffuse in tutta la città, facendo divenire il suo laboratorio di riparazione un vero e proprio “ospedale per bambole”.

Il simbolo del rinascimento a Napoli: la Chiesa di San Giovanni a Carbonara.

Napoli è piena di chiese di straordinaria bellezza, ognuna delle quali meriterebbe una visita. La Chiesa di San Giovanni a Carbonara, tuttavia, risulta essere una delle più belle della città. Sita in pieno centro storico, la chiesa fu fatta costruire nel quattordicesimo secolo grazie alle donazioni del nobile Gualtiero Galeota.

Foto da Wikipedia

Tuttavia la struttura fu ampliata solo nel corso del 1400 per volere de re Ladislao, che desiderava esservi sepolto. Il sovrano e la sorella Giovanna II fecero abbellire la chiesa con marmi e dipinti. Fu proprio la regina Giovanna, alla morte del fratello, ad ordinare la realizzazione del monumento funebre dell’abside. Nel corso del rinascimento il complesso conobbe il suo massimo splendore, diventando il luogo d’incontro di artisti e letterati Giovanni Pontano e Jacopo Sannazzaro.

Il culto della misericordia a Napoli: il Pio Monte della Misericordia.

Il nostro viaggio termina con un luogo non solo d’arte ma anche d’umanità. Il Pio Monte della Misericordia racconta l’animo dei napoletani, sempre propensi ad aiutare il prossimo. La struttura, infatti, nasce nel periodo della Controriforma, per opera di sette amici, i quali si unirono per offrire sostegno ai cittadini in difficoltà.

Grazie al loro operato nel 1602 fu fondato il Pio Monte della Misericordia, un ente che si occupava di organizzare attività benefiche, quali soccorrere gli ammalati, assistere gli infermi, aiutare i carcerati.

La sede è in un palazzo in via dei Tribunali progettato dall’architetto Francesco Antonio Picchiatti. La struttura ospita al primo piano una pinacoteca in cui sono presente ben centoventi opere. Annessa al palazzo vi è anche una chiesa seicentesca in cui è conservata la tela delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio.

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