Con la vittoria al Derby contro il Milan, la squadra neroazzurra si è aggiudicata il suo ventesimo scudetto; un numero importante, raggiunto grazie al talento e al valore di grandi campioni.
Il cielo è nero-azzurro sulla città di Milano, e nonostante la pioggia battente per gli interisti oggi è un giorno bellissimo. Con un notevole anticipo l’Inter di Simone Inzaghi si è classificata al primo posto nel Campionato di calcio italiano. Battendo i cugini milanisti, la vittoria risulta matematica: lo scudetto per il 2024 va ai neroazzurri.
Un Derby sofferto che ha dato ancora più valore alla vittoria dell’Inter. Vincere contro l’altra squadra milanese ha reso ancor più felici i tifosi. E anche se oggi i rossoneri sono tristi, alla squadra di Pioli va riconosciuto il merito per essersi battuta fino al fischio finale. Del resto, pur trattandosi di due squadre rivali, il rispetto per l’avversario non deve vai venir meno. Sono proprio questi i valori che rendono grande una squadra e i suoi componenti.
Una vittoria che porta l’Inter a quota venti scudetti, assegnandogli la famosa seconda stella. Certo si è ben lontani dai trentasei vinti dalla Juventus, ma alla signora in neroazzurro va l’onore di non essere mai retrocessa in serie B. Un team che nel corso degli anni si è sempre contraddistinto per eleganza di pensiero, il gioco pulito e l’onestà. E questo è stato possibile grazie al talentuoso operato di dirigenti sportivi, allenatori e calciatori che ne hanno segnato la storia sia nei momenti favorevoli che in quelli sfavorevoli. Senza scendere a compromessi ha incassato vittorie, così come anche sconfitte. Il 2024 è l’anno della Seconda stella, e Simone Inzaghi, abile allenatore del gruppo di campioni, non può che godersi il suo trionfo.
Se oggi la gloria va ad Inzaghi e all’intero Club, fra dirigenti e giocatori, la storia della Seconda stella è stata resa possibile da tanti uomini che si sono avvicendati nel corso degli anni. Un lungo percorso, quello del Football Club Internazionale Milano, nato nel lontano 1908, ed arrivato sino ad oggi.
La nascita dell’Inter e dell’inclusione del Club.
Il calcio italiano è pieno di squadre che militano nelle varie serie, attirando un gran numero di tifosi. La filosofia del tifo è qualcosa di estremamente soggettivo, e difficilmente si possono spiegare le motivazioni che spingono una persona ad amare una squadra piuttosto che un’altra. L’Inter, nata nel 1098, rappresenta una della squadre più amate dagli italiani. Un amore che va ben oltre le mura della città di Milano, attraversando confini, sino a raggiungere il profondo Sud.
Il Football Club Internazionale Milano viene istituito per opera di un gruppo di soci dissidenti del Milan. Il nuovo club della Madonnina nasce ufficialmente presso il ristorante “Orologio” in Piazza Duomo. Il gruppo di dissidenti milanisti era contrario alla regola dei rossoneri di arruolare calciatori di nazionalità straniera.
L’artista futurista, Giorgio Muggiani, è stato uno dei quarantaquattro fondatori dell’Inter, e proprio lui non può che essere indicato come il primo uomo che ha reso grande la squadra neroazzurra. Fu lui a scegliere i colori dello stemma. “Si chiamerà Internazionale perchè noi siamo fratelli del mondo” dichiaro Muggiani, proclamando la sua filosofia calcistica. Un inno all’inclusione che ha sempre contraddistinto lo spirito della squadra che oggi ha conquistato la seconda stella. In un momento di gioia e vittoria non può essere non citato Giovanni Paramithiotti, primo presidente della squadra.
I giocatori che hanno fatto la storia dell’Inter.
Sono tanti gli uomini che hanno reso la squadra neroazzurra quella che è oggi. Citarli tutti sarebbe davvero impossibile, ma alcuni nomi meritano una menzione:
- Virgilio Fossati, attivo nella doppia veste di capitano giocato ed allenatore, portò la squadra a vincere il suo primo scudetto nel 1910. Non solo campione ma anche eroe, prematuramente scomparso in guerra nel 1916, ad appena venticinque anni.
- Giuseppe Meazza, considerato da alcuni esperto il più grande calciatore italiano di tutti i tempi. Meazza e l’Inter rappresentano un binomio inscindibile. Sono ben quattordici le stagioni in cui Peppin ha militato nella squadra neroazzurra, portando tre scudetti e una Coppa Italia al Club.
- Giacinto Facchetti, altro nome che ha reso illustre e competitiva l’Inter. Classe 1942 Facchetti è stato attivo fra gli anni ’60 e ’70, conquistando quattro scudettii, una Coppa Italia e due Coppe dei campioni.
- Sandro Mazzola, figlio di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, il giovane Mazzola ha seguito le orme paterne, classificandosi come un campione dal gioco pronto ed eccellente. Ha giocato nell’Inter dal 1961 al 1975, vincendo quattro campionati, due Coppe dei campioni e due Coppe intercontinentali. Dopo la fine della carriera agonistica ha ricoperto ruoli dirigenziali all’interno del Club neroazzurro, del quale è stato direttore sportivo nel corso degli anni ’90.
- Giuseppe Bergomi, classe 1963, ha giocato sempre nell’Inter squadra di cui è stato capitano dal 1992 al 1999. Con la squdra neroazzurra ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana e tre Coppe UEFA.
- Marco Materazzi è un altro nome da citare fra coloro che hanno reso grande l’Inter. Classe 1973, dopo aver avviato la sua carriera calcistica nel Perugia, dal 2001 al 2011 Materazzi si è affermato con la maglia neroazzurra, con la quale ha vinto cinque campionati consecutivi, dal 2006 al 2010, quattro Coppe Italia e quattro Supercoppe italiane.
- Javier Zanetti, argentino di nascita, neroazzurro nel cuore, è il giocatore con il maggior numero di presenze, nonchè il più vincente, portando la squadra a vincere ben sedici trofei.
Gli allenatori che hanno portato in alto l’Inter.
Dopo aver citato solo alcuni fra i calciatori più celebri, qualche parola va spesa anche per gli allenatori che, con la loro abile strategia di gioco, hanno guidato la squadra verso numerose vittorie. Fra i più celebri vanno citati:
- Helenio Herrera considerato uno dei più longevi allenatori del Club neroazzurro. Dopo essersi affermato come uno allenatore di grande talento, guidando l’Atletico Madrid, Herrera nel 1960 fu chiamato da Angelo Moratti per allenare l’Inter. Lo scopo di Moratti era di rendere grande la squadra, e per questo motivo volle ingaggiare uno dei migliori commissario tecnici del momento. Le aspettative del presidente furono ben riposte: Herrara portò i neroazzurri a vincere numerosi trofei.
- Roberto Mancini è considerato il secondo allenatore più longevo dell’Inter, avendola allenata dal 2004 al 2008 e dal 2014 al 2016. Dopo essersi distinto come giocatore di successo, Mancini si è dimostrato in gamba anche nel ruolo di commissario tecnico.
- Josè Mourinho ha allenato l’Inter per poco tempo, ma in questo caso non conta la quantità, ma la qualità. Il commissario tecnico ha portato i neroazzurri ha vincere importanti trofei e ben due campionati in poco tempo. A lui va il merito di aver accumulato i maggiori traguardi in un lasso di tempo piuttosto breve.
Gli uomi dell’Inter: i dirigenti.
Oggi il dirigente della squadra neroazzurra è Steven Zhang, il quale ricopre questa carica dal 2018. A soli 32 anni ha all’attivo già sei anni di carriera da dirigente sportivo, risultando gra i più giovani a ricoprire questa carica. Prima di lui il Club è stato sotto la direzione dell’indonesiano Erick Thoir, il quale è stato in carica dal 2013 al 2018. Il merito della presidenza più longeva va a Massimo Moratti, il quale ha diretto la squadra dal 1995 al al 2004, e dal 2006 al 2013. A suo padre Angelo Moratti va il merito di aver costruito la Grande Inter, acquistando i migliori giocatori.
La Grande Inter degli anni ’60 è tornata a vincere, risultando la seconda squadra italiana a conquistare la seconda stella. Un traguardo raggiunto anche grazie all’operato e al talento degli uomini- calciatori, allenatori e dirigenti- sopracitati. La gloria e il merito vanno anche ai campioni e agli allenatori che non ci sono più e non possono gioire di questa vittoria.