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Al Vinitaly 2025, La Cucina Italiana Candidata Unesco: Un Riconoscimento Di Un’Identità Culturale.

Credits foto Vinitaly.com

In occasione della kermesse Vinitaly si ha avuto modo di parlare anche della cucina italiana e del suo valore culturale; la gastronomia del nostro Belpaese è stata candidata ad entrare nel Patrimonio dell’Umanità, e l’Italia si sta preparando a questo possibile traguardo.

Il cibo rappresenta una delle forme principali di sostentamento. Non potremmo vivere a lungo senza alimentarci, e dunque gli alimenti sono sinonimo di vita. Elementi preziosi che vanno coltivati con passione e tutelati dai cambiamenti ambientali. Con il cibo, tuttavia, non riempiamo solo il nostro stomaco, ma anche la nostra anima. Nel momento in cui si assapora una pietanza si vive anche un’esperienza sensoriale.

L’Italia è la terra della buona cucina; un luogo in cui poter mangiare piatti tipici, preparati con amore e maestria. La passione degli italiani per i fornelli è nota anche all’estero, tanto da rendere l’enogastronomia nostrana uno dei settori d’eccellenza. .

Il valore della cucina nostrana

La Penisola italiana è conosciuta per essere pioniera nel settore agro-alimentare. Lungo lo Stivale vedono la luce prodotti di prestigio, come la pasta, i vini, i formaggi; ma anche particolari varietà di frutta o verdura coltivate esclusivamente nelle regioni italiane. Qualità e sapore che fanno la differenza. Non a caso l’Italia è uno dei Paesi che vanta il maggior numero di esportazioni di prodotti alimentari all’estero. Senza dimenticare le pietanze tipiche italiane, riconosciute come simbolo di un determinato luogo. Tutto ciò sottolinea il valore della cucina nostrana. I piatti del Belpaese, infatti, rivestono una funzione non solo degustativa ma anche sociale ed identitaria.

La “cucina italiana” candidata a Patrimonio Unesco

In quel di Verona, in occasione della kermesse Vinitaly, si sta parlando a lungo della gastronomia italiana. Un dibattito che pone l’attenzione anche sull’innegabile legame con la viticoltura. Difatti anche i vini rappresentano una parte integrante del patrimonio culturale del Paese. A tal proposito occorre ricordare che il 23 marzo 2023 il Governo italiano ha candidato “la cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale“. Una sfida importante per un Paese che ha investito tanto sulla gastronomia. Il verdetto ufficiale dell’Unesco è atteso per il 10 dicembre 2025.

In attesa del responso, nella giornata dell’8 aprile 2025, si è tenuta una conferenza, a cui hanno preso parte diverse personalità esperte del settore culinario. Una tavola rotonda d’eccellenza per discutere dell’importanza di questo traguardo. “La cucina italiana è memoria condivisa, è il linguaggio di un popolo che ha scelto il cibo per raccontarsi, è il patrimonio che vive nei gesti di ogni giorno, ed è per questo che la cucina italiana deve essere proclamata a Patrimonio Unesco” ha dichiarato nel corso della conferenza Massimo Bottura, chef stellato dell’Osteria Francescana.

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