Si torna a parlare nel periodo Natalizio, e in particolare dal 06 dicembre fino al 23 febbraio dell’anno prossimo, di una mostra bellissima ad Asiago in provincia di Vicenza, al Museo Le Carceri, dove verranno esposte circa cinquanta opere provenienti da Italia, Spagna, Francia Inghilterra e Stati uniti.
Si tratta di lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster, e una grande selezione di tag e sketch. Gli artisti in mostra saranno Haring, Banksy e Obey per un evento denominato “Libertà non autorizzata” che evidentemente si riferisce alla street art, che molto spesso si esprime liberamente negli spazi urbani anche senza preventivi permessi. Come dicevamo la mostra resterà aperta fino al 23 febbraio 2025, è curata da Matteo Vanzan, e racconta al pubblico che la visiterà a d Asiago la nascita e l’evoluzione della Street Art internazionale. Una arte oggetto di critiche spesso contraddittorie, che appare e scompare ma che lascia tracce indimenticabili e forti sui muri, e non solo, di tutto il mondo.
I protagonisti, le opere degli street artist, di questo percorso espositivo saranno le creazioni di coloro che, dalla New York di fine anni sessanta, sono considerati tra i principali portavoce di un’espressione artistica di intere generazioni: Cope 2, Delta 2, Dondi, John Fekner, King 157, Kool Koor, Indie 184, Keith Haring, JonOne, Bo 130, Microbo, Seen, Taki 183, Toxic, Banksy, D*Face, Dolk, Stelios Faitakis, KayOne, Logan Hicks, JR, Mike Giant, Mr. Brainwash, Obey, Slog 175, Sten e Lex, Swoon, Mr. Wany e molti altri.

Sono oltre 50 le opere presentate provenienti da Europa e Stati Uniti in un insieme di lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster, memorabilia oltre ad una selezione di tag e sketch di Ces, Futura 2000, Phase 2, Mr. Wany, KayOne e Slog 175. I lavori sono stati selezionati attraverso due anni di ricerca e sono stati concessi in via esclusiva al Comune di Asiago con lo scopo di comprendere le ragioni e le motivazioni che hanno permesso alla Street Art di svilupparsi nel corso degli ultimi anni.
Una cosa particolare è che l’esposizione si sviluppa nelle sale del Museo Le Carceri ed è accompagnata da una colonna sonora composta da brani hip hop, rock, punk ed elettronica di artisti quali Public Enemy, Beastie Boys, N.W.A., Krs One, Blur, Massive Attack, Gorillaz, Offspring, Bad Religion, Rage against the machine, per citarne alcuni. Un contesto che negli ultimi anni viene molto utilizzato per certi tipi di mostre e che consente ai visitatori di suggestionarsi e immergersi nel mondo degli artisti in sinergia tra musica e arti visive.
Evidentemente orgoglioso di presentare la mostra ecco un estratto delle parole del Sindaco di Asiago l’avv. Roberto Rigoni Stern: “Con vivo interesse il Museo “Le Carceri” apre l’imminente stagione invernale 2024 – 2025 accogliendo nelle sue antiche sale espositive tutti i concetti di una particolare forma di espressione dell’arte moderna che prende origine dalla corrente del graffitismo diffusosi a New York tra gli anni ‘60 e ‘70: la “Street Art”.
Invece, ai giornalisti, in conferenza stampa , il curatore della mostra, Matteo Vanzan ha spiegato: “La mostra è strutturata per essere un’indagine scientifica, oltre che artistica, sul fenomeno generazionale di quella che oggi viene comunemente definita come Street Art. Vogliamo porre al visitatore una serie di interrogativi che parlano di una sottocultura indomabile, affascinante, misteriosa, sexy e per molti versi ancora avvolta nel mistero che, all’improvviso, emerse dall’underground per riversarsi nei canali mainstream grazie ad alcuni dei suoi protagonisti: Keith Haring, Banksy e Obey in primis. Questi artisti rappresentano solamente la punta di un iceberg ben più profondo: un mondo fatto di attitudine, regole non scritte, codici interni svolti in non luoghi come le metropolitane, i sottopassi o i muri del mondo per un’arte senza confini che si estende in ogni angolo del pianeta e che raccoglie le voci di un’umanità in continua urgenza espressiva”.

E ha poi concluso: “Credo che la Street Art sia l’unico vero “fenomeno” artistico realmente internazionale: abbraccia artisti di tutto il mondo in un dialogo incessante nato nel momento stesso in cui Taki 183, il writer che diede inizio a tutto, venne intervistato dal New York Times nel 1971 nell’articolo TAKI 183 Spawns Pen Pals. Grazie a quell’articolo divenne a tutti gli effetti il padre del graffitismo e la sua leggenda si è estesa a dismisura. Tutto questo interessamento mediatico verso un fenomeno sovversivo e di istanza polemico-sociale fu solamente la miccia che fece esplodere l’attenzione verso quello che viene ancor oggi considerato un luogo della notte e dell’invisibilità in un’attitudine che trova in Banksy la sua definitiva consacrazione”.
Naturalmente si potrà approfondire l’argomento, e quanto spiegato dal Curatore Vanzan, anche con il materiale messo a disposizione per i visitatori dell’esposizione e sul catalogo della mostra.
Da segnalare, inoltre, una serie di eventi collaterali che vedranno conferenze, presentazioni e contest dedicati ai giovani e ospitati presso il Museo Le Carceri, così come ci ha dettagliato l’ufficio stampa, e che seguiranno questi orari e questi giorni salvo cambiamenti dell’ultima ora: sabato 21 dicembre alle ore 15.30 il curatore Matteo Vanzan sarà all’incontro “Banksy è chi Banksy fa!” cui seguirà la visita guidata alla mostra.
Poi ci sarà l’incontro con un artista sabato 1 febbraio 2025 alle ore 15.30: KayOne, storico protagonista della scena milanese che, nell’occasione, presenterà “Vecchia scuola: graffiti writing a Milano”, un libro che racconta e fotografa la nascita del fenomeno del Graffiti Writing a Milano tra il 1980 e i primi anni ‘90, visto attraverso gli occhi dei protagonisti.
Invece sabato 15 febbraio 2025 alle ore 15.30 lo street artist milanese Mr. Wany presenterà il suo libro “Wild and free”, volume monografico che ripercorre 35 anni di attività dagli esordi sino all’arrivo nelle gallerie ed i musei di tutto il mondo.
Conclude il calendario di questi gustosi e imperdibili eventi il contest, dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 22 anni, dal titolo “Walls: Muri che raccontano”, nel quale i partecipanti sono chiamati a rappresentare il senso più profondo della Street Art attraverso uno scatto fotografico che dovrà essere stampato e consegnato in busta chiusa, entro il 30 dicembre 2024, presso il Museo Le Carceri, allo IAT oppure in Biblioteca di Asiago.
Tra tutte le opere raccolte, i primi tre classificati, oltre ad esporre le foto nella mostra ospitata in Museo, riceveranno il premio della giuria.
Tutte le informazioni sul contest si possono trovare sul sito: www.asiago.to.
La mostra al Museo delle Carceri in Piazza Benedetto Cairoli n.13 ad Asiago in provincia di Vicenza sarà aperta al pubblico dal 06 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025 con i seguenti orari: 6 – 7 – 8 – 14 – 15 dicembre 2024 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 aperto tutti i giorni 10.00 – 12.30 e 15.30 – 19.00. Dall’11 gennaio al 23 febbraio 2025 aperto sabato e domenica 10.00 – 12.30, 15.30 – 19.00 (Ultimo ingresso alla mostra alle ore 18.30).
Per ulteriori informazioni si può contattare il numero telefonico o la mail:
Tel. 0424-600255
Mail. info@museolecarceri.it
Si ringrazia per il materiale documentale e fotografico l’ufficio stampa della mostra PK Communication.