Lavorare nel nostro ufficio, spesso in compagnia di colleghi di ogni genere, ci rende spesso infelici, instaurando nel nostro organismo un malessere latente ed uno stress lavorativo, che aumenta i fattori di rischio per la nostra salute a tutto discapito del nostro benessere psico fisico.
Da un recente studio realizzato nel 2023 da parte di una società di consulenza specializzata nel benessere sui luoghi di lavoro, prendendo in esame oltre 17mila colloqui realizzati direttamente sui luoghi di lavori a professioniste e professionisti, di varie aziende in Italia di medie e di grandi dimensioni, ha rilevato di quanto siano in crescita le sofferenze ed i disagi psico-fisici di tanti lavoratori, che spesso tendono successivamente a sfociare in preoccupazioni, in stati ansiosi di vario livello, in stress fino ad arrivare a sintomi di depressione.
Questo certifica che i carichi di lavori a cui sono sottoposti tanti lavoratori tendono a mettere in crisi il nostro organismo, ed oltre il 20% degli intervistati con punte, ha dichiarato di vivere un vero e proprio malessere mentale con momenti di stress eccessivo e spesso acuto.
Il Report del Servizio supporto psicologico.
Ricordiamo in breve cosa si intende per stress: lo stress è una risposta psicofisica del fisico e della mente di chi è sottoposto a compite e incarichi di natura emotiva, cognitiva e sociale, derivato dall’ambiente esterno. Infatti, nei momenti del nostro quotidiano, dove lo sforzo richiesto per portare a termine il compito è maggiore rispetto alle risorse che abbiamo a nostra disposizione, ci si può trovare in una condizione di alto stress
Il report diffuso dal Servizio di supporto psicologico realizzato dalla società Stimulus in occasione della Giornata delle Felicità tenutasi il 20 marzo, ha evidenziato numeri importanti a livello di percentuali.
Tra gli intervistati quasi il 55% ha rilevato delle sofferenze più o meno marcate legate ad uno stato d’ansia, all’interno di questo 55%, circa il 35% riguarda preoccupazioni che portano ad uno stato di ansia e di questi quasi il 20% si porta questi stati di disagio fisico e mentale per periodi di tempo anche molto lunghi.
Scendendo sempre più nello specifico, oltre il 10% dei colloqui ha evidenziato sintomi di depressione, con manifestazioni anche intense e comunque puntuali, e questo si è riscontrato sia su donne che su uomini.
Infine, come ultimo stadio di questa ricerca, troviamo che nel quasi 55% dei casi, i segnali, diventano assolutamente prolungati nel tempo, fino a configurarsi uno stato depressivo di vario livello e comunque rilevante.
Sempre nel Report, sono ben evidenziati quali siano le maggiori difficoltà di rapporto tra le varie persone: il dato con il maggior riscontro percentuale, è il rapporto con i colleghi e con i superiori, dove in circa il 47% degli intervistati questa si rileva la maggiore difficoltà di relazione interpersonale manifestata.
Inoltre, in quasi il 25% delle persone ascoltate si rilevano problemi nell’ambito degli ambienti di lavoro, con carenza di quel benessere lavorativo che gli stessi vorrebbero invece trovare nei luoghi del loro lavoro.
La necessità di avere un adeguato supporto psicologico.
Lo studio intrapreso dalla società di consulenza, ha elaborato questi Report sulla base di riscontri avvenuti in circa tre anni, che confermano ampiamente come questi disagi siano la spia di una sempre più marcata carenza di serenità nelle persone, con possibili ripercussioni sul lavoro ma che poi tendono a riflettersi anche sulla vita privata di tanti.
Entrando maggiormente nello specifico di questi disagi si evidenzia anche un dato positivo legato alla consapevolezza e quindi la capacità di riconoscere gli stati di disagio emotivo da parte delle persone. Cominciano ad essere tante le donne e gli uomini che nel momento in cui sentono crescere questo malessere interiore, cercano di capire cosa gli stia succedendo, tentando in tanti casi di ad affrontarli di porvi rimedio iniziando un percorso di consapevolezza.
Questo significa che in molte di queste iniziano a porsi verso un atteggiamento preventivo, cercando di capire ed interpretare i segnali ed i campanelli di allarme che il nostro organismo manifesta e che possono portare verso questi stati emotivi, ancor prima che si manifestino e che quindi diventino più difficili da affrontare.
Questa maggiore attenzione, derivata dalla consapevolezza di come lo stress sul lavoro possa portare a malesseri e mancanza di fiducia nelle giornate lavorative di ogni individuo, ha fatto sì che il malessere psicologico in senso generale sia sempre meno un tabù affrontarlo.
Sono quindi aumentate in maniera consistente le richieste dei colloqui in presenza e nel 2023 si è avuto un incremento di circa il 18% rispetto al 2022 e sempre lo scorso anno la società autrice del Report ha aperto uno sportello itinerante, con un punto di ascolto psicologico, raggiungendo chi ne faceva richiesta direttamente all’interno delle aziende riscontrando numero veramente importanti, a dimostrazione del bisogno di ascolto che molte persone hanno.
Altro dato molto positivo è che iniziano ad essere molte le aziende che si stanno impegnando nell’affrontare le enormi barriere culturali legate alla salute mentale,
e l’apertura degli sportelli di ascolto psicologico direttamente all’interno delle aziende di lavoro, ha dimostrato di quanto la diffidenza nei confronti del malessere psicofisico stia diminuendo.
La maggiore consapevolezza del benessere psico fisico sia da parte dei lavoratori, che sono sempre meno timorosi nel chiedere aiuto, che di tante aziende, porta ad una apertura tra le parti e questo fa capire di come il livello di benessere percepito all’interno delle varie organizzazioni aziendali, rappresenta il risultato della capacità e degli sforzi delle stesse aziende nel promuoverlo verso i propri dipendenti sia a livello psicologico, ma anche fisico e sociale.
Questo percorso spesso condiviso, ha dimostrato che nel tempo, il lavoro svolto sul fronte del benessere dell’individuo all’interno del mondo del lavoro sia importantissimo, e questo viene sempre più consolidato dai dati nazionali, che confermano i risultanti raggiunti rispetto ai temi della promozione del benessere e sulla consapevolezza della salute mentale nei luoghi di lavoro.
Ma rimane fondamentate predisporre adeguati strumenti sia normativi che culturali per rilevare i segnali di malessere emergenti da parte dei tanti collaboratori e parallelamente continuare a investire verso la promozione di una cultura del benessere organizzativo dentro i vari luogo di lavoro.