In questo fine settimana, 12 e 13 ottobre, tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti eventi dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS con l’apertura di settantadue siti di cui 15 ancora in via di restauro.
Il Fai vanta più di trecentomila iscritti e ha una sola ’mission’ : prendersi cura del patrimonio storico, artistico e paesaggistico dell’Italia. Il FAI infatti fin dal 1975, anno della sua fondazione, si adopera per salvare luoghi dimenticati o abbandonati ma meritevoli di essere mantenuti, aprendoli al pubblico e rendendoli fruibili e curati. Si occupa di Castelli, ville e palazzi, ma anche di vallate alpine e baie marine, di edifici rurali e industriali, di parchi, orti e giardini, di chiese e conventi, di case e esercizi commerciali, per un totale di 85.000 mq di edifici storici, oltre 8,6 milioni di mq di paesaggio. Non c’è che dire: numeri impressionanti!

Ma lo scopo del FAI oggi si arricchisce di nuove strategie, come rendere consapevole della transizione ecologica il grande pubblico e sensibilizzarlo sull’importanza della tutela dell’ambiente attraverso la cura e la conoscenza dei luoghi, del paesaggio, degli edifici che ci circondano. Esaurienti in questo senso le parole pronunciate in conferenza stampa dal Direttore Generale del FAI Davide Usuai ” Ci siamo chiesti che cosa può fare il FAI per attivare e far conoscere le buone pratiche a favore della transizione ecologica. Siamo partiti dall’analisi delle innumerevoli attività che abbiamo svolto negli anni nei nostri Beni per contrastare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, e generare un impatto ambientale sostenibile. Uno dei nostri obiettivi prevede la riduzione delle emissioni CO2 del 35% entro il 2030: un percorso che è necessario condividere, partendo dall’educazione delle nuove generazioni in particolare, per poter diffondere sempre di più comportamenti virtuosi e consapevoli”.
Anche noi possiamo aiutare il FAI e contribuire al raggiungimento degli importanti obiettivi della Fondazione, visitando i Beni e partecipando alle manifestazioni nazionali ed effettuando l’iscrizione.
Ogni Regione italiana si aprirà al FAI con luoghi d’arte, storia e natura, insoliti e poco conosciuti e valorizzati, alcuni dei quali solitamente inaccessibili. I visitatori potranno apprezzare i vari siti (vedi elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it), grazie all’impegno, alla creatività e alla passione di migliaia di volontari del FAI attivi in ogni regione.

L’ufficio stampa del Fai ci segnala alcune chicche delle giornate d’autunno, ma affrettatevi con le prenotazioni perché siamo agli ultimi giorni!
Sono tutte straordinarie, ma ne citeremo alcune. Ad esempio, in Abruzzo si potrà accedere all’Acquedotto del Verde, nella Val Serviera, alle falde del massiccio della Maiella. Lo specchio d’acqua color smeraldo, dal fondale limpido e cristallino nasce da una delle sorgenti abruzzesi più grandi, quella del Verde, dove il fiume nasce tra le rocce alla temperatura costante di 8 gradi. Durante le Giornate FAI d’Autunno si potrà visitare l’imponente vasca di decantazione esterna della sorgente: da qui, dopo un percorso sotterraneo, le acque riaffiorano e, attraverso canali scavati nella roccia, si gettano nella grande vasca di sedimentazione. La visita sarà accompagnata dai tecnici e ingegneri della società Abruzzese per il Servizio Idrico Integrato, e si snoderà tra i tunnel dell’acquedotto e nella galleria nuova, dove il pubblico sarà accolto dal fragore delle fresche acque che dal canale si immettono nella vasca di sedimentazione a forte velocità.
A Casoli in provincia di Chieti invece riaprirà, dopo la chiusura per restauro, il grandioso Castello ducale omonimo, che si staglia sullo sfondo della Maiella. Nato come avamposto difensivo in epoca longobarda, sviluppato con la torre pentagonale nell’XI-XII secolo, ha avuto diversi feudatari, come gli Orsini e i D’Aquino; con l’arrivo della famiglia Masciantonio, a metà Ottocento, il castello venne completato e fu utilizzato come residenza fino al 1982, anno di vendita al Comune. Una visita imperdibile!
A Matera verrà proposta la visita, sull’altura di Picciano, a circa 15 chilometri da Matera, all’importante Santuario mariano, Santuario di Santa Maria di Picciano che custodisce testimonianze della presenza benedettina, come i resti del portale romanico dell’antico oratorio, sin dai secoli X-XI. Il punto in cui è situato permette di scorgere il Monte Vulture, il Mar Jonio e moltissimi centri lucani e pugliesi. Si trova tra la fossa bradanica e la Gravina di Picciano, un luogo frequentato sin da tempi remoti per la facilità di raggiungere i sistemi viari, compresa la via Appia, e le vie della transumanza. Il monastero divenne sempre più importante, anche grazie alla sua posizione, tanto che dalla fine del Trecento destò l’interesse degli ordini cavallereschi, i Templari prima e i Cavalieri di Malta poi, dei quali divenne commenda.
Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione “Ottobre del FAI”, attiva per tutto il mese.
Fino al 13 ottobre la Rai, in collaborazione con il FAI, dedicherà una settimana di sensibilizzazione al patrimonio culturale italiano declinata su tutti i mezzi e per tutti i target, in linea con la missione del Servizio Pubblico.
Per ulteriori informazioni: www.ottobredelfai.it – www.giornatefai.it