Nel dicembre del 1983, nelle sale cinematografiche italiane arrivava un film che avrebbe segnato la storia della commedia all’italiana: Vacanze di Natale, diretto da Carlo Vanzina e prodotto dalla Filmauro di Luigi ed Aurelio De Laurentiis.
Il film, ambientato nella località sciistica di Cortina d’Ampezzo, raccontava le vicende di due famiglie borghesi, una milanese e una romana, che si ritrovavano a trascorrere le feste natalizie tra amori, tradimenti, equivoci e risate.
Il cast era composto da attori già noti al pubblico, come Jerry Calà, Christian De Sica, Stefania Sandrelli, Riccardo Garrone, Rossella Como, Guido Nicheli, Marilù Tolo e Mario Brega, e da volti nuovi, come Claudio Amendola, Antonella Interlenghi, Karina Huff, Shôko Nakahara e Moana Pozzi.
Vacanze di Natale fu un successo immediato e inaspettato, incassando oltre 12 miliardi di lire e diventando il secondo film più visto dell’anno, dopo Flashdance.
Il film fu apprezzato dal pubblico per la sua capacità di ritrarre in modo ironico e un po’ amaro le abitudini e la mentalità dell’Italia vacanziera degli anni ottanta, in un periodo di crisi economica e sociale.
Il film fu anche definito il primo “instant movie” del cinema italiano, poiché i fatti narrati si svolgevano nel presente dello spettatore, creando un effetto di identificazione e di partecipazione. Il film fu inoltre il precursore di un fortunato filone cinematografico comico a tema natalizio, successivamente battezzato dalla stampa specializzata col nome di “cinepanettone”.
Il merito di aver inventato il cinepanettone va riconosciuto ai fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, che hanno scritto e diretto la maggior parte dei film di questo genere, insieme a Christian De Sica, che è stato il protagonista di quasi tutti i film, affiancato da vari partner comici, come Massimo Boldi, Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Massimo Ghini e Claudio Bisio.
Il cinepanettone ha ricevuto spesso critiche negative da parte della critica cinematografica, che lo ha accusato di essere ripetitivo, volgare, banale e di sfruttare gli stereotipi regionali e sociali.
Tuttavia, il cinepanettone ha anche avuto dei sostenitori, che lo hanno difeso come un fenomeno di costume, una forma di satira, una tradizione popolare e una testimonianza della vitalità e della varietà del cinema italiano. Il cinepanettone ha anche avuto dei riconoscimenti, come il David di Donatello, il Nastro d’argento, il Ciak d’oro e il Telegatto. Inoltre, alcuni film del cinepanettone sono stati presentati in festival internazionali, come la Mostra di Venezia, il Festival di Cannes e il Festival di Berlino.
Vacanze di Natale è diventato un cult per i personaggi, interpretati dal gotha del cinema italiano di quegli anni, ma anche per alcune delle frasi cult che quella generazione conosce a memoria: noi della redazione di MoltoUomo.it abbiamo selezionate queste:
- Adesso Papà ci vuole dire qualcosa…
E pure questo Natale… se lo semo levati dalle palle! (Giovanni Covelli) - Roberto, è tuo padre che ti parla. Ma vedi d’anna’ affanculo! (Giovanni Covelli)
- Questo no l’è un monolocal! Questo l’è un porsìl! (Pasin)
- Battuta regolare! (Luca Covelli)
- Mio fratello è uno scassa palle, da piccolo quando ha avuto la varicella pareva un reduce del Vietnam. (Luca Covelli)
- Alboreto is nothing! (Guido Nicheli, il Cumenda)
- No, adesso spiego è che, è che lui s’è sentito poco bene, no? Allora mi ha detto: che mi posso stendere? Ho detto prego stenditi, e combinazione… pur’io me so sentito poco bene e allora… (Roberto Covelli)
- Non sono bello, piaccio! (Billo)
- Ma la libidine è qui amore. Sole, whisky e sei in pole-position! (Guido Nicheli, il Cumenda)
- Mamma, il mondo va avanti… tu sei rimasta agli anni ’50. Guarda come sei pettinata! C’hai ancora il testone da matta! (Roberto Covelli)
Queste frasi sono diventate famose perché esprimono in modo divertente e pungente i caratteri, le situazioni e le contraddizioni dei personaggi del film, che rappresentano le diverse sfaccettature della società italiana degli anni ottanta.