Una buona conoscenza finanziaria, ordine mentale ed un po’ di sangue freddo, sono i principali obiettivi da prefissarsi per cercare di evitare di commettere errori quando valutiamo come investire i nostri risparmi, ma soprattutto non decidere mai seguendo solo l‘istinto.
Possono essere numerosi i motivi che ci inducono ad aver timore di investire e che spesso portano a tenere immobilizzati i nostri soldi nei conti correnti.
Tra le più frequenti scuse rispetto la volontà di investire c’è quella di non essere in grado di farlo soprattutto per la paura di perdere i nostri soldi, adducendo come motivazione principale: se non investo non rischio di perdere i soldi messi da parte con il lavoro.
Tale motivazione, del tutto condivisibile, significa però lasciare i soldi fermi nei nostri depositi bancari, senza che possano fruttare nulla a titolo di interessi e senza renderci conto di come questo significhi far perdere potere di acquisto ai nostri risparmi.
L’inflazione come motore per la perdita di potere di acquisto.
Tutti noi sappiamo quanto l’inflazione eroda potere d’acquisto ai nostri risparmi, considerato che oramai i depositi bancari non fruttano praticamente nulla come interessi, ma abbiano costi che spesso tendono a crescere.
Tutto questo avviene dopo tanti anni di inflazione al minimo, ma da qualche anno il tasso percentuale di crescita ha subito un repentino rialzo, con picchi assoluti come non ricordavamo da anni.

La spinta iniziale è stata data dalla pandemia mondiale di Covid, che ha innescato un volume di incremento dei prezzi senza precedenti seguita subito dopo dalle turbolenze che il mondo sta vivendo, come guerre, crisi monetarie e quant’altro.
Tutto questo per noi risparmiatori si traduce in una perdita di potere d’acquisto del denaro che abbiamo a disposizione, in quanto lasciare i nostri risparmi fermi intacca considerevolmente il loro valore.
Per capire meglio questo concetto, faremo un breve esempio: se deposito 10.000 euro su un conto corrente bancario, e nell’ultimo anno il tasso di inflazione cresce del 2%, alla fine dell’anno il valore dei 10.000 € sarà calato. In questo frangente il potere di acquisto, infatti, cala del 2% e diminuisce di 200 € anche la capacità di acquistare.
Questa situazione distribuita su più anni comporta una perdita di potere di acquisto. Il tasso di inflazione annuo che tende sempre a crescere, fa automaticamente calare il loro valore reale.
Le varie giustificazioni che ci impediscono di investire.
Una delle prima scuse che forniamo a noi stessi per non investire riguarda la mancanza di tempo, ma questo è vero solo in parte, in quanto il tempo che bisogna dedicare agli investimenti è legato alla somma che vogliamo investire e all’obiettivo che intendiamo perseguire.
Altra scusa è quella di non poter investire in quanto non disponiamo di somme sufficienti per farlo o perché non ci si sente esperti in campo finanziario.
O ancora, di non capire nulla di investimenti ed avere la paura di infilarsi in qualche cosa che non conosciamo, evitiamo quindi di mettere a repentaglio i nostri risparmi.

Queste ed altre giustificazioni sono quasi sempre pregiudizi verso noi stessi, in quanto se ad esempio non vogliamo investire molti soldi, potremmo sempre trovare soluzioni sui mercati finanziari che possono adattarsi alle nostre esigenze.
È sono proprio i professionisti del settore investimenti, che suggeriscono come una delle possibili e migliori strategie di investimento sia proprio quella di investire poco, ma con una certa continuità e per molto tempo.
Possiamo così crearci un piccolo salvadanaio che al momento opportuno potrà essere utilizzato per far fronte a spese impreviste o magari programmate o ancora meglio desiderate.
Essere esperti di finanza: non è sempre necessario.
Quando si parla di investimenti personali non è necessario essere dei maghi della finanza, ma se vogliamo investire è necessario una cultura finanziaria anche di base.
Come punto di partenza dovremmo iniziare a conoscere e capire come funzionano i principali prodotti di investimento e le loro principali caratteristiche, soprattutto per evitare errori che potranno pesare molto sui nostri risparmi.
Capire cosa sono, come funzionano i loro rendimenti, quali sono quelli che comportano maggiori rischi di perdita e quali sono quelli con minore rischio.
Analizzando gli studi di finanza comportamentale di questi ultimi anni si è capito che le persone tendono ad investire in modo differente in termini di rischio, principalmente considerando la provenienza del denaro personale che si vuole investire.

Se i risparmi derivano da redditi di lavoro, tendenzialmente si investe con prodotti a basso rischio, se invece provengono da situazioni non programmate (eredità, vincite od altro) vi è una maggiore propensione a scegliere titoli a più alto tenore di rischio.
Ma entrambi i comportamenti non sono del tutto corretti, in quanto la scelta di investire non dovrebbe mai partire basandosi esclusivamente sulla derivazione dei nostri risparmi, ma piuttosto sulle finalità e gli obiettivi che vogliamo perseguire.
Se abbiamo come obiettivo quello di costruirci un piccolo capitale da investimento a breve tempo per finanziare, ad esempio, un progetto a breve termine (nell’ordine dei tre/cinque anni), è doveroso scegliere strumenti finanziari che abbiano un rendimento adatto alla durata che abbiamo programmato, puntando ad esempio su obbligazioni e strumenti similari.
Se invece vogliamo crearci un capitale più lontano nel futuro, magari per quando andremo in pensione, è necessario investire con strumenti che consentano di ottenere guadagni nel lungo periodo. In tal caso si investe in prodotti azionari o similari che risultano certo più rischiosi, ma il rischio viene compensato dai guadagni migliori.
La diversificazione: la regola principe da seguire sempre.
Tra gli errori più comuni che tendiamo a fare quando iniziamo ad investire c’è quello di utilizzare un unico strumento di investimento.
È oramai ampiamente consolidato che questa tipologia di investimento è la principale causa delle perdite dei nostri risparmi.
Diversificare è invece la migliore strategia, in quanto profitti e perdite tenderanno a bilanciarsi nel tempo diminuendo il rischio di forti perdite, anche se tale bilanciamento influenzerà anche i futuri guadagni.

Una ulteriore regola da seguire, una volta che abbiamo costruito il nostro pacchetto di investimenti diversificando correttamente tra vari prodotti finanziari, è che questi devono essere costantemente seguiti e controllati scrupolosamente.
Questo vuol dire verificare gli andamenti controllando se stanno guadagnando o perdendo, monitorandoli costantemente e su periodi di tempo definiti.
Controllare che tutto vada come studiato, in quanto molto spesso cause esterne possono influire molto sui tassi di rendimento, è imprescindibile. Non accorgersi di quel che sta avvenendo potrebbe condurci a dover sostenere spese indesiderate.
Come accennato sopra, crisi finanziare o situazioni geo-politiche di alta criticità possono modificare gli scenari economici perturbando gli andamenti delle borse.
Un ulteriore comportamento scorretto è quello di procrastinare l’intervento sui nostri investimenti quando ci accorgiamo che qualche cosa non ci convince.
Ad esempio, quando ci rendiamo conto che non stanno rendendo rispetto a quanto ci eravamo prefissati e siamo anche consapevoli che il nostro intervento è necessario, ma per pigrizia od altro continuiamo a rimandare, ponendoci di fronte ad ipotetici rischi.
Razionalità ed emotività in equilibrio.
Decidere di investire significa prendere decisioni spesso influenzate dal nostro modo di essere e dal nostro carattere.
Far propendere la nostra emotività può mettere a rischio i nostri investimenti, in quanto tendiamo a farci guidare da false credenze o da convinzioni personali senza averle ponderate in modo razionale, con il rischio di commettere errori.
Ci sono persone che hanno competenza in campo finanziario, ma che rischiano di sbagliare facendosi prendere dall’emozione e dalla propria emotività: essere capaci di tenerle sotto controllo è un’arma potente per non prendere decisioni sbagliate.
Un ulteriore errore quando investiamo, è quello di farlo in prodotti finanziari scelti in maniera quasi casuale e senza avere un piano di investimento ben chiaro e definito.
Non organizzare un piano di investimento corretto, spesso porta a sbagliare: ad esempio se in qualche momento i nostri risparmi sono cresciuti, molti tendono a disinvestire e comprare altri prodotti finanziari.
Questa tecnica, se non fa parte di una precisa strategia finanziaria e di una corretta programmazione, può essere molto rischiosa.
Perché programmare ogni investimento?
Programmare i nostri investimenti in maniera accorta può apparire complesso e difficile in quanto spesso non ci riteniamo all’altezza.
Ma questo può essere affrontato se programmiamo e pianifichiamo in base alle nostre capacità di risparmio e ci costruiamo un pacchetto di investimenti adatto alle nostre reali esigenze.
Questo significa saper scegliere la soluzione di investimento più adatta alle nostre esigenze, cercando di non farsi influenzare dalla nostra naturale emotività, al fine di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati nel nostro piano di investimenti personale.
La differenza è che investire pochi soldi renderà più semplice organizzare il proprio investimento, se invece abbiamo maggior capacità economica, dovremo essere più attenti nella programmazione e nella scelta di come e dove investire.
In definitiva, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati dobbiamo imparare a gestire bene nel tempo i nostri investimenti, stando attenti a non farci tradire dall’impulsività del momento.
Le nostri considerazioni.
Come abbiamo visto possono essere tanti gli errori che possiamo commettere quando da piccoli investitori cerchiamo di far fruttare al meglio i nostri soldi.
Ma l’errore più grande sarebbe quello di non investire per non commettere errori, in quanto come abbiamo già detto questo ci espone ad una perdita del potere di acquisto dei nostri soldi, a causa dell’inflazione che li erode in maniera inesorabile.
Non investire significa rinunciare in partenza alla possibilità di far fruttare i soldi che stiamo mettendo da parte. L’unico modo che oggi esiste per poter raggiungere questo obiettivo è trovare il coraggio di investirli. Per farlo occorre utilizzare raziocinio e credere nelle tante possibilità che offrono i mercati finanziari, oggi volte ad accontentare ogni tipologia di investitore.