Dsquared2, uomo e donna sfilano insieme per la presentazione della collezione Autunno Inverno 2023-2024: alla Milano Fashion Week come nella vita. È già stata ribattezzata co-ed, ovvero co-edizione. La presentazione è avvenuta lo scorso 14 gennaio, un giorno dopo la sfilata di Gucci. L’ispirazione arriva dalle origini di Dsquared2, cioè quando – ormai 20 anni fa – il brand presentò la prima collezione donna. Gli appassionati avranno riconosciuto sicuramente l’annata: era il 2003.
Dsquared2, la sfilata uomo e donna per l’Autunno/Inverno 2023-2024
Ognuno ha il suo stile e il brand lo celebra scegliendoli tutti e puntanto alla generazione Z, nati tra il 1997 e il 2012. Questo non significa che questi modelli non starebbero benissimo anche a un Millennial, ma solo che il brand si rivolge a quel pubblico. Per farlo, il marchio utilizza tutti gli stili: goth, femme, athletic, geek, emo, ecc. Non è più la moda a scegliere come una persona si deve vestire, ma è la persona che sceglie cosa indossare in base al suo gusto, trasformando gli stereotipi in un mood contemporaneo, dove nessuno è escluso.
Quali sono i materiali di questa collezione? Il denim domina, anche grazie alle lavorazioni trapuntate di qualsiasi misura. I capispalla, invece, hanno un occhio alle frange western e uno allo stile preppy collegiale. L’uomo può scegliere di vestirsi come se stesse uscendo da un campus, oppure dal Selvaggio West, ma sempre nell’ottica dello stile e dei tratti urban che hanno sempre caratterizzato il marchio.
Oltre ai denim e ai ricami, tornano le canotte crop, stavolta con stampe. Per lui, invece, la cerniera aperta dei pantaloni non è più un problema, anzi: i pantaloni sono proprio così. I chaps del West sono indossati o sopra i jeans, oppure abbinati con camicie ricamate.
Per il freddo – si tratta della collezione Autunno Inverno che troveremo nei negozi dopo l’estate 2023 – l’uomo e la donna Dsquared2 potranno contare su piumini e su giacche di pelle. I primi sono in denim sfilacciato, oppure in nylon, ma sempre a carattere sportivo. Invece, le giacche di pelle sono coloratissime, grazie allo stile biker. In tal senso il brand ha una collaborazione con casa Honda per la stagione precedente, la SS23. Anche i pantaloni sono abbinati nei materiali o nei colori.
Che differenza c’è tra Dsquared e Dsquared2
Dsquared si occupa dei capi più ricercati del brand, quindi anche più eleganti. Dsquared2 si rivolge, invece, ai giovani e ai giovanissimi, quindi ha linee più sportive e casual. Il nome deriva dal fatto che la linea giovani sia una Dsquared al quadrato, quindi adatta a ogni situazione.
Chi sono i proprietari della Dsquared
Come si chiamano i fratelli Dsquared? Si chiamano Dean e Dan Caten e sono gemelli. La casa di moda è stata fondata nel 1995. I due fratelli sono figli di genitori italiani di un piccolo paese, Casalvieri, in provincia di Frosinone. La coppia si stabilì in Canada, a Toronto, dove i gemelli sono nati nel 1965. Il vero cognome non è Caten, ma Catenacci. Dopo aver studiato a New York, nel 2000 hanno curato l’abbigliamento del corpo di ballo di Madonna nel tour dell’anno successivo e nel video del brano Don’t Tell Me. La diva era invece vestita da Jean Paul Gaultier. La prima collezione donna sarà proprio la 2003-2004 con Naomi Campbell, Eva Herzigová, Karolína Kurková e Fernanda Tavares.
Dove viene prodotto Dsquared2
Il brand è stato fondato alla Camera Nazionale della Moda italiana. Le collezioni sono prodotte in Italia, ma il marchio ha store monomarca in tutto il mondo. Lo stile italiano anticonvenzionale del brand lo rende molto apprezzato negli Stati Uniti e in Giappone. Il marchio ha aperto la sua prima boutique a Milano.
[…] tranne per i brand che decidono di fare delle co-edizioni, come è accaduto di recente con il caso Dsquared2 […]
[…] Riuscire a dare un significato completamente diverso e contemporaneo a una collezione storica senza cambiarla tantissimo è un segno della mano dell’artista, invisibile e inesorabile come le difficoltà che i suoi modelli sembrano affrontare. Anche qui è presente una grande inclusività, anche se Saint Laurent preferisce distinguere le collezioni maschili da quelle femminile: il confine diventa sempre più sottile, ma le collezioni mantengono i loro spazi definiti – in termini di eventi – l’una dall’altra, senza pensare alle co-edizioni. […]