La Formula 1 raccoglie una grandissima quantità di appassionati ogni anno che non vedono l’ora di seguire le imprese dei propri ”eroi a quattro ruote”. L’interesse verso questo sport non sembra calare, anzi, le curiosità sui meccanismi che regalano il mondo del Motorsport non fanno che aumentare, anche quelle che possono sembrare più “banali”. Può suonare insolito, ma una delle domande più frequenti che viene posta è: i piloti devono essere muniti di patente? La risposta è sicuramente affermativa; si tratta della Superlicenza FIA che funge da patente di guida vera e propria ed è necessaria affinché i piloti possano gareggiare nei Gran Premi F1.
Superlicenza FIA: cos’è e come funziona?
I piloti possono accedere in Formula 1 solo se muniti di Superlicenza FIA, un documento ufficiale entrato in vigore nel 1984 che funge, più o meno, da patente di guida sebbene abbia usi leggermente diversi da quella canonica. Il sistema che la regola, infatti, non segue la legislatura italiana ma quella inglese ovvero in presenza di una irregolarità i punti vengono aggiunti invece che sottratti. Questo consente ai commissari, in caso di infrazione, di punire il pilota con dei punti penalità accumulabili per un massimo di 3 alla volta. I punti della Superlicenza FIA rimangono in vigore per 1 anno, al termine del quale vengono rimossi del tutto. Il numero massimo di punti concessi non deve superare 12, pena la squalifica da un Gran Premio.
Come si ottiene la Superlicenza FIA: limiti di età e regole.
Come si ottiene la Superlicenza FIA? Il fondamentale documento del Motorsport si ottiene conseguendo specifici risultati nelle serie minori nonché il raggiungimento dell’età minima di 18 anni. Il limite della maggiore età è stato introdotto in seguito alle polemiche legate al tre volte iridato Max Verstappen che, al suo esordio in F1, risultava minorenne. Nel giugno 2024, però, la Federazione ha modificato l’articolo introducendo una “postilla” che consente, a sua discrezione, l’accesso alla Superlicenza compiuti 17 anni.
Torniamo, dunque, all’argomento principale: come si ottiene la tanto agognata “patente a punti” dei piloti F1? Nello specifico è necessario superare un esame teorico sul regolamento e conseguire 40 punti nella classifica Mondiale piloti durante le tre stagioni precedenti all’iscrizione per la Superlicenza FIA.
Come funziona il sistema punti della Superlicenza FIA?
Se per superare la prova teorica occorre solamente uno studio intenso e tanta buona volontà, la faccenda diventa più complessa con l’ottenimento dei punti necessari al conseguimento della patente F1. Ci sono diversi campionati che consentono di guadagnare più o meno punti in base alla difficoltà della competizione stessa e al piazzamento del pilota in classifica. La Formula 2 è sicuramente il metodo più veloce, in quanto vengono assegnati 40 punti ai primi 3 classificati del Mondiale e 3 punti al 10°.
Ecco l’elenco del sistema punti nei principali campionati della Superlicenza FIA:
- Formula 2 40 40 40 30 20 10 8 6 4 3
- Formula 3 30 25 20 15 12 9 7 5 3 2
- Formula E 30 25 20 10 8 6 4 3 2 1
- Indycar 40 30 20 10 8 6 4 3 2 1
- Wec Hypercar 30 24 20 16 12 10 8 6 4 2
La polemica di Helmut Marko sulla Superlicenza FIA.
Il complesso sistema a punti necessario per ottenere la Superlicenza non è andato a genio proprio a tutti. Le decisioni della Federazione in merito, infatti, sono state messe in discussione dall’ex pilota e attuale direttore di Red Bull Helmut Marko. La rilevante personalità del Motorsport ha dichiarato di sentire l’esigenza di una “rivoluzione” del regolamento che miri a esaltare il potenziale de piloti. Ai microfoni del sito tedesco motorsport-total.com, infatti, Mirko ha dichiarato: “Spero che la FIA possa rivoluzionare la superlicenza. Ci sono molti piloti che hanno il requisito dei 40 punti, ma senza avere il potenziale per correre con successo in F1. Allo stesso tempo ci sono tanti piloti di talento che non sempre riescono a raggiungere il punteggio necessario“.