Nel corso del recente Investor Day tenuto il primo giorno di marzo, Tesla ha presentato una serie di novità e la sua strategia per i prossimi anni, denominata come Master Plan Part 3. Se tra le conferme è da registrare quella relativa alla costruzione di una gigafactory in Messico, che era del resto stata anticipata dal presidente del Paese nordamericano Lopez Obrador, nell’ambito delle novità l’attenzione è stata catturata dall’ipotesi di una ricarica wireless dedicata ai suoi veicoli elettrici. Ipotesi per il momento non strombazzata dall’azienda californiana, ma su cui molti osservatori sembrano già pronti a mettere la classica mano sul fuoco.
Tesla, l’ipotesi della ricarica wireless per le auto elettriche sembra concretizzarsi sempre di più
A rendere sempre più concreta l’ipotesi di una ricarica wireless dedicata ai suoi veicoli, è stata in pratica la stessa Tesla, presentando una semplice immagine nel corso del discorso tenuto da Rebecca Tinucci, Head of Global Charging Infrastructure dell’azienda californiana.
Proprio mentre si soffermava sui Supercharger, ovvero la rete di ricarica che è stata approntata dall’azienda e presentata di recente, è apparsa una rapida immagine in cui appare quella che sembra in effetti essere una stazione di ricarica domestica senza fili. Tale interpretazione è dovuta in particolare alla presenza di una piastra sul pavimento posizionata proprio sotto un veicolo della casa, una Model S rossa, tanto da essere stata indicata come un modello a induzione.
È bastata questa fugace immagine per indurre molti osservatori a dedurne che l’azienda fondata da Elon Musk stia lavorando su una nuova modalità di ricarica, a favore dei clienti residenziali. Ipotesi suffragata dal fatto che di solito Tesla non lascia nulla al caso nel corso di queste presentazioni.
Occorre però sottolineare che questo tipo di ricarica potrebbe presentare una controindicazione di non poco conto, quella derivante dalla minore potenza di erogazione che dovrebbe scontare nei confronti della modalità caratterizzata dalla presenza del filo. Un difetto tale da presupporre la necessità di maggiori archi temporali per procedere ad una ricarica completa. Al contempo, tale da poter essere bypassato proprio all’interno della propria abitazione, dagli eventuali utenti. Proprio questa considerazione ha spinto gli osservatori a dare per molto probabile una prossima presentazione della ricarica wireless.
Tesla sta curando l’aspetto della ricarica da almeno un decennio
Come ricordato da Rebecca Tinucci, Tesla sta dedicando grandi energie e risorse all’aspetto della ricarica, reputandolo con tutta evidenza uno degli snodi cruciali per quanto riguarda il suo progetto complessivo. Ormai da più di un decennio la casa californiana è all’opera per riuscire a offrire sistemi idonei alla propria clientela. Un decennio nel corso della quale la divisione ad esso dedicata ha lavorato alacremente per ridurre i costi del Supercharger, in particolare dando vita ad un sistema incentrato sull’utilizzo di strutture prefabbricate adattabili agli spazi a disposizione degli utenti, e quelli necessari per ogni kWh percorso.
Al lavoro sull’infrastruttura necessaria per la ricarica si è però affiancato quello teso al reperimento delle materie prime, cercando in particolare di abbattere i costi necessari anche in questo particolare ambito, per riuscire a posizionarsi in una veste di grande forza sui mercati globali.
Proprio in questo quadro va ricordata la trattativa in atto con Sigma Lithium, una azienda brasiliana che si occupa dell’estrazione del minerale necessario per la costruzione di autovetture elettriche, di cui si è tornato a vociferare nei giorni passati. Cui occorre aggiungere le sempre più reiterate proposte del governo indonesiano, intenzionato a concedere rilevanti agevolazioni pur di poter avere sul proprio territorio un insediamento produttivo dell’azienda. Una proposta resa ancora più forte dalla presenza sul suo suolo del nichel, altro minerale fondamentale nei processi produttivi relativi alle auto elettriche.