Ansia da prestazione: un vero e proprio incubo, a quanto pare, per tantissimi uomini (tranquilli, anche diverse donne si scontrano con questo problema!).
Una condizione in cui l’intimità si trasforma in angoscia ed in un atto da allontanare il più possibile per evitare di “non essere all’altezza”. Ma quali sono i segnali a cui bisogna stare attenti? Quali le conseguenze? E com’è meglio affrontarla?
Ansia da prestazione sessuale: sintomi, cause e “terapia”
Quando si parla di ansia da prestazione sessuale si tocca sempre un nervo scoperto. Molti uomini, sicuri nella vita quotidiana, diventano timorosi sotto le lenzuola pensando di poter deludere le aspettative della partner. La paura è quella di essere derisi o abbandonati perché non all’altezza, e questo avviene anche quando si viene rassicurati in merito. I sintomi? Chiaramente una paura immotivata di quello che potrebbe accadere in intimità, di non raggiungere l’erezione, che questa non sia sufficiente o che venga persa nel bel mezzo del rapporto.
Insomma, il sintomo principale è costituito da una sorta di panico che spinge ad evitare l’approccio sessuale a tutti i costi e che si manifesta con stress, irritabilità, senso di inadeguatezza, frustrazione. A livello fisico sopraggiungono, invece, i classici sintomi dell’ansioso ovvero palpitazioni, tremori, nodi alla gola, nausea, vertigini e sudorazione.
Alla base dell’ansia da prestazione sessuale ci sono indubbiamente delle insicurezza insite tanto nell’uomo che nella donna. Tutto parte dalla mente con credenze errate come quelle che se si fallisce un rapporto non si è maschi, che bisogna saper controllare l’erezione (senza farsi travolgere dall’emotività) e che se non si è in grado di farlo non si può avere buona stima di sé stessi.
Le conseguenze che possono derivare dall’ansia da prestazione sessuale sono disastrose per il nostro ego. Basta, infatti, fallire una volta che si ingenera nella mente il timore che le volte successive andrà ancora così e che non saremo più in grado di avere una vita soddisfacente sotto le lenzuola.
Entrare nel circolo vizioso dell’ansia da prestazione, a questo punto, è praticamente inevitabile: inconsapevolmente inizieremo a sabotare la nostra vita sessuale e affronteremo i rapporti futuri senza naturalezza e in maniera impacciata. Ecco che, all’orizzonte si affacceranno, proprio per questa condizione di paura, problemi ben più seri come la disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce e l’impossibilità a raggiungere l’orgasmo. Vale davvero la pena rischiare così tanto?

Quanti sono gli uomini che soffrono di ansia da prestazione sessuale?
Quanti sono gli uomini che si scontrano, quotidianamente, con le paure e le conseguenze dell’ansia da prestazione sessuale? A stabilirlo è stato un recentissimo sondaggio condotto in rete in ben 6 Paesi, tra cui anche l’Italia (oltre che il Brasile, la Germania, il Canada, la Russia e la Turchia). Ad intervenire oltre 6.000 uomini di età compresa tra i 18 e i 75 anni. Indipendentemente da questo, il quadro che si prospetta è quello di una popolazione femminile sempre più esigente che vuole uomini in carriera, ottimi mariti e padri e passionali sotto le coperte. Il risultato? Uomini che vanno in completa crisi da prestazione.
Già sotto i 40 anni, il 50% degli uomini soffre di ansia da prestazione sessuale. Numeri che ci portano a non stare per nulla allegri anche perché la tendenza è ad un ulteriore peggioramento. In particolare, più di 3 milioni e mezzo di giovani ha problemi di disfunzione erettile e una percentuale del 13% di coloro che hanno tra i 40 e i 70 anni ha problemi legati alla sessualità.
Di questo 13% almeno la metà ha fatto cilecca una volta e da allora ha faticato tantissimo a riprendersi dalla vergogna e dalla sensazione di inadeguatezza. In Italia, tra l’altro, pare si fatichi a riconoscere il problema che, oltre il 40% di coloro che hanno partecipato all’indagine pensa che vada a riguardare solo chi è più avanti con gli anni. Dati alla mano, non c’è nulla di più sbagliato! I dati, infatti, confermano esattamente il contrario!
Tre consigli per gli uomini che hanno l’ansia di fare cilecca…
È importante ricordare che occasionali difficoltà sono normali e non definiscono il proprio valore come persona o come partner. Se l’ansia persiste, consultare un professionista della salute mentale o un sessuologo può fornire ulteriore supporto e strategie personalizzate.
Il primo consiglio è di spostare l’attenzione dal “dover performare” al piacere condiviso dell’intimità.
L’ansia nasce spesso quando ci concentriamo eccessivamente sulla prestazione, trasformando un momento di connessione in un test da superare. È importante ricordare che l’intimità sessuale non si riduce alla sola penetrazione, ma comprende molti altri aspetti come le carezze, i baci e la vicinanza emotiva.
Il secondo suggerimento è di praticare tecniche di respirazione e rilassamento prima e durante l’intimità.
Quando siamo ansiosi, il nostro corpo entra in uno stato di “lotta o fuga” che interferisce con l’eccitazione sessuale. Respirare profondamente dal diaframma per alcuni minuti può aiutare a calmare il sistema nervoso e ridurre i pensieri ansiogeni che alimentano la paura.
Il terzo consiglio è di parlare apertamente con la partner dei propri timori.
Spesso teniamo per noi queste preoccupazioni per vergogna, ma condividerle con una partner comprensiva può ridurre significativamente la pressione che sentiamo. Inoltre, questo dialogo può portare a scoprire nuovi modi di vivere l’intimità che siano più rilassati e soddisfacenti per entrambi.