Chi dorme non piglia pesci: sembra essere questa la massima cui si richiama un Elon Musk iper-attivo anche nel corso degli ultimi giorni. Dopo le modifiche alle politiche aziendali di Twitter, ora per l’ex uomo più ricco del mondo sembra arrivato il momento dello sbarco anche lungo la penisola con Starlink.
A renderlo possibile i fatti che hanno coinvolto Tim, con il down della rete che ha lasciato senza Internet milioni di utenti italiani.
“Disponibile in Italia!”: questo il tweet pubblicato dal miliardario di origini sudafricane nella giornata di ieri e relativo all’arrivo sul territorio nazionale del sistema di connessione satellitare che garantisce la banda ultra-larga anche nelle zone più remote e a bassa latenza. Considerato quanto accaduto alla rete Tim, con una riduzione della capacità di rete che ha portato il servizio a operare al 29% delle sue possibilità, l’annuncio di Musk sembra cadere effettivamente a proposito.
Starlink: di cosa si tratta?
Starlink è una filiazione di SpaceX, la compagnia spaziale di Elon Musk che propone i suoi servizi anche per la NASA. L’azienda si fonda sul possesso di una vera e propria costellazione di mini-satelliti collocati nella cosiddetta Orbita Terrestre Bassa, a circa 400 chilometri di distanza dalla superficie terrestre. Grazie ad essi, infatti, è possibile l’accesso a Internet, il quale dovrebbe diventare globale una volta che i 12mila esemplari previsti saranno entrati in azione.
Dopo due voli di prova avvenuti nel 2015, tre anni più tardi i primi satelliti sono stati lanciati in orbita, con una peculiarità di non poco conto: operando su un’orbita più bassa, viene ad essere eliminato il problema rappresentato dalla latenza, ovvero l’intervallo di tempo intercorrente tra il momento in cui l’utente prova ad accedere a una risorsa e il momento nel quale la stessa è disponibile a tutti gli effetti. Questo vantaggio per gli utenti si trasforma però in un onere di non poco conto per Starlink, obbligando l’azienda a impiegare un numero di satelliti molto superiore a quello necessario alla concorrenza che opera su livelli orbitali maggiori.
Starlink: quanto costa il servizio in Italia?
Naturalmente, il lancio del tweet di Musk ha immediatamente suscitato curiosità. Una curiosità peraltro favorita dai problemi fatti registrare da Tim nelle ore passate, che hanno riproposto il tema dei tanti disservizi che continuano a caratterizzare i servizi web nel nostro Paese.
La domanda che si sono fatti in molti, per capire l’effettiva utilità e convenienza di Starlink non poteva che essere quella relativa ai costi. A dare la risposta è proprio la locandina pubblicitaria acclusa da Musk al suo post: 50 euro al mese, cui occorre aggiungerne altri 450 per l’hardware da utilizzare per la sua fruizione.

In cambio di questo canone, l’azienda statunitense offre, stando naturalmente a quanto da essa dichiarato, un servizio “eccellente” per lo streaming in 4k, le videochiamate e i giochi online. Una proposta la quale potrebbe risultare gradita in particolare per coloro che si sono praticamente visti negare il servizio a causa del down di rete che ha colpito Tim, riproponendo un problema di cui si parla ormai da tempo per il nostro Paese, ovvero una rete chiaramente inadeguata.
Un problema sempre più pressante
Quello della connettività in Italia è un problema denunciato ormai da anni, tanto da spingere il governo a prenderne finalmente atto all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. All’interno del PNRR, infatti, sono previsti 6,31 miliardi di euro per le reti ultraveloci per fibra ottica, fisso wireless e 5G, con un obiettivo ben preciso: fornire almeno 1 Gigabit a famiglie, imprese e scuole entro il 2026, anticipando in tal modo di quattro anni l’obiettivo che pure è stato indicato nella nuova strategia europea Digital Compass. Un piano il quale dovrebbe perlomeno consentire al nostro Paese di reggere la competizione con Francia, Germania e Spagna, regalando un’infrastruttura più rispondente alle nuove esigenze.