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Daniel Ricciardo: dagli esordi in F1 al possibile addio dopo il GP di Singapore.

Fonte: YouTube Canale: Formula 1

Daniel Ricciardo è senza dubbio uno dei piloti più amati della Formula 1 che, negli ultimi giorni, ha suscitato la commozione nei fan. Il 21 settembre 2024 si è disputato il GP di Singapore, con il quale il campione Red Bull potrebbe dire per sempre addio al mondo del Motorsport. Sebbene manchi ancora l’ufficialità, sono diversi gli elementi che lasciano poco margine di dubbio.

La lentezza e la commozione con la quale l’australiano si è lasciato alle spalle la gara nipponica hanno un sapore amaro per chi ha sognato in pista con lui, vedendolo combattere per tagliare il traguardo. Ma vediamo innanzitutto di ripercorrere la sua carriera, partendo dagli esordi in F1.

Daniel Ricciardo: gli esordi in Formula 1.

Campione della Formula Renault WEC nel 2008 e della F3 britannica con la Carlin nel 2009, Daniel Ricciardo ha esordito in Formula 1 molto giovane. Ha iniziato a soli 9 anni con il karting per poi subentrare alla monoposto nel 2005 nel campionato dell’Australia occidentale di Formula Ford, dove arriva ottavo.

Da quel momento comincia la scalata del pilota australiano. Nel 2006 è tra i vincitori della Formula BMW Asia Scholarship e, nell’agosto dello stesso anno, arriva quinto alle finali mondiali della Formula BMW con la Fortec Motorsport. L’anno successivo Ricciardo passa alla Formula Renault piazzandosi al sesto posto nel campionato italiano, ottenendo anche il podio a Valencia. La sua carriera, però, era ancora all’inizio e attendeva di spiccare il volo.

Dopo aver disputato una serie di campionati minori, l’australiano fa finalmente il suo esordio in Formula 1 nel dicembre 2009 con la Red Bull Racing in occasione del test per giovani dove ottiene il tempo migliore in assoluto. Gli anni più fortunati per il pilota sono stati proprio con il team austriaco che lo ha portato sul podio per la prima nel 2014, in occasione del Gran Premio di Spagna superando Vettel e piazzandosi al terzo posto. Il successo arriva nel GP del Belgio e di Singapore, ma culmina nel 2018 con i successi nel Gran Premio di Cina e Montecarlo dopo i quali Ricciardo sale in cima alla classifica piloti.

Daniel Ricciardo: l’addio alla Red Bull nel 2018.

Il 2018 è stato un anno piuttosto controverso per Ricciardo. Prima il successo ai Gran Premi di Cina e Montecarlo poi i continui ritiri che lo hanno portato a dire addio a Red Bull, per approdare alla McLaren. Quello è stato l’anno in assoluto più difficile per il pilota australiano che ai microfoni di FormulaPassion aveva ammesso: “Mi ero disinnamorato dello sport.

Ricciardo ha poi fatto luce sui motivi che lo hanno spinto a lasciare la scuderia austriaca: “Anche se fossi rimasto per la seconda parte del mio contratto, probabilmente dopo sarei comunque passato oltre. Penso che in ogni caso nel 2021 avrei fatto fatica a vedermi in una situazione in cui sarei rimasto in Red Bull. Anche se avessi continuato per il 2019 e il 2020, si tratta di un cambiamento che prima o poi sarebbe arrivato comunque”. Il pilota ha, dunque, specificato come i cattivi risultati di quell’anno non fossero l’unico motivo della sua scelta.

Daniel Ricciardo: gli anni nella McLaren.

Dopo alcune stagioni altalenanti in Renault, Daniel Ricciardo viene ingaggiato dalla McLaren nel 2021. L’inizio nei primi Gran Premi è buono, ma con il procedere della stagione il pilota non riesce a stare al passo del proprio compagno di squadra Lando Norris.

Nel GP di Monaco, infatti, si piazza dodicesimo mentre Norris sale sul podio, situazione destinata a migliorare però negli incontri successivi. Raggiunge la quarta posizione al Gran Premio del Belgio e, a Monza, vince il Gran Premio tornando ai fasti dell’esordio. Successivamente al Gran Premio di Russia ottiene un altro eccellente risultato, chiudendo al quarto posto davanti a Norris.

 Il 2022 inizia piuttosto sottotono per il pilota austriaco dove, fatta eccezione per qualche sporadico punto ad Imola e nel Gran Premio di casa, non riesce ad ottenere risultati interessanti. Era chiaro che qualcosa non andasse nel sodalizio con il team britannico tanto che, nell’agosto dello stesso anno, Ricciardo annuncia il divorzio da McLaren.

Daniel Ricciardo: il ritorno alla Red Bull.

Nel 2023 Ricciardo annuncia il ritorno alla Red Bull come terzo pilota: “Il sorriso dice tutto: sono davvero entusiasta di tornare a casa come terzo pilota Red Bull nel 2023. Per me personalmente, la possibilità di contribuire e di essere circondato dalla migliore squadra di F1 è estremamente attraente, e mi dà anche un po’ di tempo per ricaricarmi e concentrarmi. Non vedo l’ora di essere con la squadra e di dare il mio supporto nel lavoro al simulatore, nelle sessioni di test e nelle attività commerciali” dichiara il pilota australiano entrato a far parte di Racing Bulls, team più piccolo acquisito dalla scuderia austriaca stessa.

Dopo anni spesi in Renault e McLaren, l’asso del Motorsport è tornato nel team di esordio in Formula 1. Il suo rientro nella scuderia, però, non prosegue nel migliore dei modi. Durante le prove libere del Gran Premio d’Olanda a Zandvoort, il pilota australiano subisce un grave infortunio al terzo metacarpo della mano sinistra che lo costringe al ritiro per cinque Gran Premi. Il ritorno avviene al GP degli Stati Uniti d’America dove non riesce ad ottenere punti.

Daniel Ricciardo si ritira dalla Formula 1 dopo il GP di Singapore?

Pochi giorni fa si è disputato il GP di Singapore dove, dopo una gara sofferta, a trionfare è stato Lando Norris. Al termine della gara, Ricciardo ha lasciato intendere che questa potrebbe essere l’ultima della sua carriera in Formula 1.

Non è ancora ufficiale, ma le lacrime di commozione e le parole che il pilota australiano ha rilasciato alla stampa non lasciano molto spazio a dubbi: “Non è andata così, quindi devo prepararmi al fatto che forse questo sarà l’ultimo. Mi sento, diciamo, in pace con me stesso. So che a un certo punto, arriverà per tutti noi. Diciamo che forse il finale da favola non si è verificato, ma devo anche guardare indietro a quello che è stato” ha dichiarato Ricciardo ai giornali.

Se la parola “finale” pronunciata dal pilota lascia presagire l’inevitabile, ancora più chiare risultano le dichiarazioni successive in cui sembra tirare le somme della sua carriera: “Quattordici anni circa e sono orgoglioso. Penso che quando hai sperimentato l’ebbrezza della vittoria, puoi lottare per la 10ª posizione solo per un po. L’emozione che trapela dal volto di Ricciardo non sembra lasciare dubbi sull’addio alla F1 che sarebbe un modo per chiudere una splendida carriera.

Daniel Ricciardo e il giro record a Singapore

Si è alzato un polverone non da poco su Daniel Ricciardo che, al termine del GP di Singapore, ha realizzato il giro più veloce strappandolo a Lando Norris. Il gesto del pilota australiano ha, di fatto, avvantaggiato Max Verstappen togliendo un punto a Norris e avvicinando il tre volte iridato alla vittoria del Mondiale.

Sebbene il suo possa essere visto semplicemente come l’ultimo successo prima dell’addio alla Formula 1, questo ha fatto infuriare McLaren. Vediamo nello specifico per quale ragione e cosa è successo nello specifico.

Durante la gara, Racing Bulls decide di richiamare Ricciardo ai box per un secondo pit-stop nonostante il pilota fosse in 18esima posizione. Il gesto del team aveva lo scopo di far compiere al pilota australiano il giro più veloce al termine del GP, che non prevede per lui punti aggiuntivi (sono riservati solo a chi è arrivato tra i primi 10 in classifica). In molti ritengono che questo non sia stata altro che una strategia di Ricciardo per agevolare Red Bull a sfavore di McLaren. Dello stesso avviso il CEO della McLaren Zack Brown, che lamenta una tacita collaborazione in pista tra i due team appartenenti alla stessa proprietà (Racing Bulls e  Red Bull). Ad alimentare ancora di più i sospetti, si aggiunge il ringraziamento via radio di Verstappen al suo ex compagno di squadra.

Fonte: video.sky.it – Sky Sport Formula 1

La polemica di McLaren dopo l’ultimo giro di Ricciardo a Singapore.

Il giro record realizzato da Daniel Ricciardo al GP di Singapore non sembra essere andato a genio al CEO di McLaren Zack Brown che, alla stampa, ha dichiarato apertamente: “È un gioco di squadra tra team A e team B che non pensavo fosse consentito…Ma non è la prima volta che lo vediamo, e probabilmente non sarà l’ultima. Sicuramente chiederò spiegazioni in merito”.

Brown ha, inoltre, aggiunto una nota di amarezza che getta ancora più ombre sulla questione: “È qualcosa di cui ho parlato in passato e penso che spieghi esattamente ciò che è successo, perché credo che non avrebbero mai fatto quella sosta per fare una cosa che non ti può portare nessun punto”. Nonostante l’irritazione di Brown c’è, invece, chi ha difeso il gesto di Racing Bulls. È il caso del team principal di Faenza Laurent Mekies che ha dichiarato: “Dato che questa poteva essere l’ultima gara di Daniel, volevamo dargli la possibilità di godersela e di uscire con il giro più veloce”.

Al di là della polemica che lo ha colpito, quasi tutti concordano sul fatto che per Ricciardo quella di Singapore potrebbe essere l’ultima gara della sua carriera. Probabilmente le lacrime al termine del GP sono più eloquenti di qualsiasi comunicato ufficiale.

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