La Fondazione Beyeler di Basilea ha annunciato l’allestimento di una mostra dedicata al leggendario pittore Niko Pirosmani di origine georgiana (1862-1918), un artista solitario e misterioso, di non facile lettura, grande precursore dell’arte moderna, dal 17 settembre al 28 gennaio 2024.
In patria Pirosmani è famoso e celebrato, come fosse un eroe nazionale, ma rimane ancora sconosciuto al pubblico dell’Europa Occidentale.
La mostra prevede l’esposizione di circa cinquanta opere maestre, e sarà fra le più importanti mai realizzate su Pirosmani a livello internazionale. La Fondation Beyeler la realizzerà grazie anche alla collaborazione con il Museo Nazionale Georgiano di Tbilisi e il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk.
Gli artisti contemporanei Thea Djordjadze e Andro Wekua accompagneranno con propri contributi la presentazione dell’arte di Niko Pirosmani.
Lo stile pittorico e la tecnica di Pirosmani risultano unici nel panforama dell’arte moderna: pennellate di colore acceso su tele cerate nere creano immagini dirette, che colpiscono, misteriose e coinvolgenti,
Pirosmani dipingeva per lo più animali o persone del popolo, madri con bambini, pescatori, cuochi o altri lavoratori. Alle volte ritraeva personaggi reali, come l’attrice Marguerite de Sèvres e l’artista d’avanguardia Ilia Zdanevich. Dipingeva anche paesaggi epici, a più prospettive, con rappresentazioni contemporanee di fatti distanti fra loro nel tempo, ad esempio libagioni, battute di caccia e processioni. Sono presenti tra le sue opere anche nature morte con cibi e piatti culinari che erano spesso opere su commissione, tra l’altro per bettole e osterie. Troviamo inoltre dipinti raffiguranti celebrazioni e feste della cultura georgiana. Pirosmani evoca emozioni e spiritualità ma offre anche una testimonianza documentaria di un Paese tra Occidente e Oriente e di una città, Tbilisi, che per la sua bellezza era conosciuta come la “Parigi dell’Est”.

Di Niko Pirosmani non conosciamo la storia esatta, mancando la documentazione di fatti certi. Rimasto orfano da giovane, era figlio di contadini della Cachezia nel 1870 arriva nella capitale Tbilisi, dove vive presso una famiglia della middle class. Impara da solo a dipingere, apprende il mestiere di tipografo, lavora per la Ferrovia Transcaucasica, gestisce anche una latteria ed inizia ad eseguire come primi lavori pittorici insegne e ritratti.
Nel 1912 il poeta russo Mikhail Le-Dantju e gli artisti georgiani d’avanguardia Kirill e Ilia Zdanevich scoprono i dipinti di Pirosmani nelle osterie della fiorente Tbilisi; la città, la Parigi dell’Est, come la chiamavano, era all’epoca un vero e proprio centro di vita culturale.
Già nel 1913 i dipinti di Pirosmani vengono esposti a Mosca nella mostra «Bersaglio» insieme con opere di Marc Chagall, Natalja Gončarova e Casimir Malevič.
Pur mancandogli un diploma in un’accademia d’arte, nel 1916 viene invitato a unirsi all’Associazione degli artisti georgiani, ma non è la sua strada e lascia presto l’Associazione.
Vive una vita da bohèmien vagabondando nelle taverne di Tbilisi, rifiutando di inserirsi nella società.
Niko Pirosmani muore in miseria nel 1918 circa. La sua sepoltura è avvolta nel mistero. Molte dei suoi quadri vanno persi, altri sono nazionalizzati dopo l’annessione della Georgia all’Unione Sovietica.
La sua arte però prosegue il suo cammino: a pochi anni dalla sua morte artisti e autori d’avanguardia pubblicano scritti su Pirosmani, compiono ricerche sulla sua vita e analizzano la sua arte e negli anni successivi gli vengono dedicati libri, mostre e film.
Oggi Pirosmani è l’artista più popolare della Georgia e negli ambienti artistici internazionali ha estimatori appassionati, tra cui Georg Baselitz, Peter Doig e altri maestri dell’arte.

La Fondation Beyeler pubblica con Hatje Cantz Verlag, Berlino, un catalogo completo e molto interessate a cura di Daniel Baumann, curatore ospite della mostra.
Il volume raccoglie testi delle esperte georgiane Mariam Dvali, Irine Jorjadze, Nana Kipiani e Ana Shanshiashvili, e due commenti degli artisti georgiani Thea Djordjadze e Andro Wekua.
Mostra e catalogo hanno l’obiettivo di riunire quadri e fatti e di portare l’attenzione sull’opera di Pirosmani e allo stesso tempo viene messo in luce anche il contesto storico che ha visto la nascita delle opere nella prosperosa capitale caucasica di Tbilisi intorno al 1900.
In preparazione alla esposizione dedicata a “Niko Pirosmani” tutti i dipinti sono stati sottoposti ad analisi e interventi di conservazione da parte di restauratrici e restauratori della Fondation Beyeler assieme alle loro colleghe georgiane.
La mostra su Pirosmani è organizzata dalla Fondation Beyeler e nasce in collaborazione con il Museo Nazionale Georgiano e il Louisiana Museum of Modern Art.
Fondation Beyeler
Il museo d’arte di Riehen presso Basilea è famoso per le sue mostre di alta levatura, per la sua importante collezione di arte moderna e contemporanea e per il suo programma costella to di eventi internazionali. L’edificio del museo, nel favoloso parco punteggiato di alberi secolari e stagni di ninfee, è opera dell’architetto Renzo Piano. La sua posizione con vista su campi di grano, pascoli e vigneti ai piedi della Foresta Nera è unica. Nel parco adiacente la Beyeler-Stiftung si sta realizzando un nuovo edificio museale con l’architetto svizzero Peter Zumthor, creando così un legame armonioso tra arte, architettura e natura.
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