In libreria, per Transeuropa edizioni, La Meccanica Quasistica, il libro d’esordio di Tiziano Distefano.
La Meccanica Quasistica rappresenta un insolito mosaico di ventiquattro racconti che intrecciano argomenti come scienza, economia e filosofia, per dar vita a una narrativa che unisce l’infinitamente logico con l’infinitamente assurdo. Le storie e i personaggi si comportano come particelle subatomiche, instabili e sfuggenti.
Tutta il libro cammina sul sottile filo rosso del surreale, creando un microcosmo riflessivo in cui nessuno – che sia umano, dado, sasso o libreria – può sottrarsi alle pressanti domande esistenziali e alle ingiustizie sociali e ambientali.
Ma cos’è il Quasismo? “Un esperimento letterario che esplora e rivela il potere creativo dei paradossi -dichiara l’autore- dell’incontro tra gli opposti e della mescolanza tra le diversità, collocandosi in quella sfocata zona d’ombra che divide realtà e immaginazione”. dice Distefano.
Tiziano Distefano (Viareggio, 1987) ricercatore in Economia Ecologica, è appassionato di scienze e filosofia. Trova in Saramago, Borges, Munro, Calvino, Morante e Manganelli delle irraggiungibili fonti di ispirazione. Questa è la sua prima raccolta di racconti.

La nuova casa editrice Transeuropa, che lo ha pubblicato, ha sede dal 2005 a Massa, in Toscana. Nata a d Ancona (1986-2003), la sigla editoriale Transeuropa ha ampliato negli anni il proprio catalogo e arriva oggi ad avere circa 40 titoli di media all’anno. L’attenzione della casa editrice per il nuovo, l’inedito, il diverso e il non catalogato in ambito narrativo, si è nel tempo estesa alla poesia e alla saggistica raggiungendo importanti collaborazioni con pensatori di fama internazionale come René Girard, Gianni Vattimo e Slavoj Žižek.
Incontriamo Distefano, tra gli impegni universitari, per Moltouomo.it, per una intervista a cuore aperto, dove ci conduce a scoprire la giustizia ecologica, il paradosso come nuova opportunità e tanti altri spunti interessanti su cui riflettere.
Professore, insegna all’Università, è ricercatore, ma come è arrivata la sua esigenza di scrivere ‘La Meccanica Quasistica’?
Insegno e faccio ricerca in Ecological Economics presso il dipartimento di Economia dell’Università di Firenze. La passione per la letteratura e per la scrittura viene da lontano, grazie all’influenza esercitata dalla montagna di libri che invadono la casa dei miei genitori. La passione mi è stata trasmessa da mia madre ed è stata coltivata lentamente ma costantemente.
Ho iniziato a scrivere durante gli anni del dottorato partendo da un’idea di romanzo, poi il tempo vuoto dovuto alla pandemia mi ha permesso di approfondire alcune letture fondamentali (Borges,Manganelli,Saramago,Calvino) dalle quali ho preso spunto per avventurarmi nel racconto breve, a volte brevissimo. Infine, ho contattato l’editore di Transeuropa che ha mostrato subito interesse e che mi ha accompagnato nel processo di revisione fino alla pubblicazione. Quindi ci sarebbero veramente tante persone da ringraziare (questo l’ho espresso proprio nell’ultimo racconto che si intitola Ringraziamenti)
Invece il titolo ‘Meccanica Quasistica’ è emerso solo alla fine, ma penso che riesca a sintetizzare lo spirito del libro: incontro degli opposti, potere generativo dei paradossi e riusare la conoscenza in modo ironico.

È un ricercatore di ‘Economia Ecologica’, in cosa consiste?
L’economia ecologica è un modo nuovo di pensare all’economia e, in particolare, al rapporto tra umano e naturale. Per prima cosa si riconosce che ogni processo economico deve rispettare i limiti biofisici e questa esigenza tanto più evidente negli ultimi anni, ci porta a rivedere i modi di sfruttamento delle risorse naturali: queste non sono infinite ma andranno preservate per le generazioni future. Inoltre, si riconosce una pluralità di valori etici che quindi non sono riducibili ad un unico sapere tecnico calato dall’alto: la democrazia è fondamentale per la sostenibilità. Infine, per diffondere questi principi ho creato un podcast intitolato “Ritorno al futuro: discorsi intorno all’Economia Ecologica”, promosso e pubblicato dal Magazine Il BO Live dell’Università di Padova e nato dalla collaborazione tra Sofia Belardinelli e disponibile su Spotify. https://ilbolive.unipd./it/taxonomy/term/10992
Appassionato di scienze e filosofia vi ha attinto a piene mani per il suo primo libro di racconti?
Decisamente. Nonostante la mia formazione da economista, mi son appassionato a svariati campi del sapere da autodidatta. Ogni racconto racchiude un piccolo seme proveniente dalle letture più svariate, che vanno dalla filosofia alla biologia. È stato un mio modo per rielaborare quel fantastico sapere che l’umanità ha prodotto e di restituirlo sotto forma narrativa. Ho utilizzato uno stile surreale perché volevo spaziare su molti argomenti e anche perché volevo mantenere una certa libertà rispetto ai saperi specifici di cui facevo riferimento. Infine, surrealismo e ironia vanno spesso a braccetto e così mi sono pure divertito a scrivere.

Per parlare dei racconti del suo libro d’esordio ‘La Meccanica Quasistica’ usa il termine paradosso. Ma il paradosso come si legge?
Il paradosso è letteralmente un fenomeno che va al di fuori del senso comune. Nonostante questo termine sia spesso usato in senso negativo, come qualcosa da evitare, ha un grande potere rivoluzionario. Infatti, praticamente ogni campo del sapere ne è costellato e ne ha prodotti a decine. Anche le scienze più’ pure e astratte’, come la logica e la matematica, ma anche quelle di maggior successo, come la fisica e la chimica, hanno dovuto fare i conti con i paradossi. E leggendo la loro storia ed evoluzione si scopre che per superare quei paradossi si è dovuto ripensare in modo nuovo il mondo. Quindi ritengo che paradossi e contraddizioni siano un’opportunità per fermarci, per ripensare in modo critico il nostro mondo e per lasciare spazio a nuove interpretazioni: i paradossi sono porte verso altri mondi possibili.
Nei suoi racconti si intrecciano temi importanti di ingiustizia sociale e ingiustizie ambientali. Cosa la colpisce di più di questi argomenti del nostro tempo?
Giustizia sociale e giustizia climatica devono necessariamente essere considerate congiuntamente. Ma, oltre le ingiustizie più evidenti come le guerre o le devastazioni ambientali ve ne sono molte altre spesso nascoste ai nostri occhi. Ecco, metterle in evidenza sotto forma di narrativa mi ha permesso di capovolgere il mio punto di vista e di mettermi nei panni altrui, non solo umani. Infatti, l’empatia dovrebbe essere coltivata anche verso il mondo non-umano, anche perché ne siamo dipendenti e ci dobbiamo convivere. Certo, spesso è difficile o ci porta a situazioni paradossali che, come abbiamo visto, possono ispirare nuove soluzioni.
Proseguirà la sua attività letteraria? I prossimi progetti?
Decisamente sì, anche se probabilmente in forme diverse. Dato che la domanda che ricevo più spesso è “cos’è l’economia ecologica” vorrei scrivere un saggio divulgativo poiché penso che possa aiutarci a capire meglio le problematiche legate alla sostenibilità e, quindi, a facilitare la ricerca di soluzioni comuni e condivise.
Le prossime presentazioni saranno il 14 febbraio alle 18 presso Lettera 22 a Viareggio e il 15 febbraio a Napoli presso il centro ZERO81. Seguiranno altre presentazioni a Torino Pisa e Roma in primavera.