Bonus Ristrutturazione: le nuove regole, detrazioni e limiti di spesa definitivi.

fonte: riparteitalia.it

Il Bonus barriere architettoniche.

Anche questo Bonus è stato rinnovato prevendendo una detrazione fiscale per tutti gli interventi finalizzati all’abbattimento e superamento delle barriere architettoniche.

La detrazione prevista è pari al 75% con un massimale di spesa di 50.000 euro ad unità immobiliare, da ripartire in cinque quote annuali di pari importo.

Le spese che si possono sostenere sono quelle relative all’installazione di ascensori, montacarichi, elevatori esterni, sostituzione di gradini con rampe ed altro, mentre da quest’anno sono stati esclusi i rifacimenti dei bagni e la sostituzione degli infissi.

Il Bonus Mobili e Conto Termico.

Per chi intende acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata è prevista per il 2025 una detrazione da ripartirsi in dieci rate annuali del 50% con un massimale di 5.000 euro.

Questo Bonus rimane sempre vincolato ad interventi di recupero edilizio in quanto finalizzato all’arredamento dell’immobile in fase di ristrutturazione in quanto trattasi di misura lineare.

Rimane in vigore anche il Conto Termico: l’incentivo statale erogato dal cosiddetto GSE (Gestore dei Servizi Elettrici), che agevola interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.

Sono anche previsti interventi relativi all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti.

Limiti di reddito per i vari Bonus.

Ulteriore limite inserito sulle varie detrazioni fiscali è il tetto delle spese detraibili collegato al reddito familiare.

Tali limiti possono essere così riassunti:

  • Chi ha un reddito tra i 75.000 e i 100.000 euro può portare in detrazione un massimo di 14.000 euro;
  • Il contribuente che supera di 100.000 euro può detrarre fino a 8mila euro.

Ulteriormente dimezzamento dei massimali si ottiene in assenza di figli.

Dal computo del reddito è esclusa le somme delle spese sanitarie detraibili e gli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 ed al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita a prima casa.

Tali limiti non hanno effetto retroattivo ma si applicano a partire dal 2025.

L’aggiornamento delle rendite catastali.

Ulteriore novità inserita nella legge di Bilancio 2025 è la previsione di aggiornare tutte le rendite catastali relative alle abitazioni che hanno beneficiato di interventi legati ai vari Superbonus effettuati negli anni passati.

Con questo intervento il Governo si pone l’obbiettivo di individuare e regolarizzare le numerose unità immobiliari non censite al Catasto e quindi di fatto fantasma, con relativa perdita di redditività fiscale da parte dell’Erario.

Per gli interventi legati ai vari Super Bonus approvati negli anni passati è prevista una revisione degli estimi catastali legati al salto di qualità che hanno ricevuto gli immobili che hanno goduto di interventi di efficientamento energetico e strutturale antisismico.

Tale intervento comporterà anche un incremento degli introiti percepiti dai Comuni con il relativo collegamento all’Agenzia delle Entrate che verificherà la presentazione o meno delle richieste.

Le nostre conclusioni in merito.

In conclusione, si può affermare che le varie modifiche inserite nella Legge di Bilancio 2025 rispondono a molteplici esigenze.

Garantire la sostenibilità del bilancio pubblico riducendo progressivamente l’entità delle agevolazioni, ma continuando a incentivare i cittadini al miglioramento del loro patrimonio immobiliare, sebbene con condizioni meno favorevoli rispetto al passato.

Con il bonus ristrutturazione 2025 viene anche introdotta una maggiore complessità nella pianificazione degli interventi edilizi. Per ottimizzare i vantaggi fiscali, inoltre, è fondamentale considerare più aspetti, e tra questi l’anno degli interventi e quello dei lavori.

Tuttavia, i vari bonus continueranno ad essere un importante veicolo per sostenere il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano e la possibilità di ottenere detrazioni fiscali, anche se ridotte rispetto agli anni prima. Sarà un valido incentivo per migliorare la qualità abitativa e l’efficienza energetica delle case.

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