Conviene comprare oro in questo momento storico? Si tratta di una domanda che si pongono in molti, alla luce di una situazione economica sempre più instabile, con l’inflazione che è tornata improvvisamente a correre, dopo anni di prezzi stabili.
Una risposta al quesito sembra arrivare da parte delle banche centrali, le quali sembrano nettamente propendere per un atteggiamento positivo nei confronti del metallo giallo. Nel corso dei primi nove mesi dell’anno appena spirato, infatti, hanno acquistato una quantità d’oro che non si registrava dal 1967.
Ad affermarlo sono i dati del World Gold Council, secondo i quali sarebbero 637 le tonnellate acquistate dalle banche centrali nel periodo esaminato, di cui 400 nel solo terzo trimestre. Si tratta di numeri che non erano mai stati registrati prima, considerato come le serie storiche dell’organismo siano in vigore solo dal 2000.
Perché le banche centrali stanno acquistando oro?
Le banche centrali stanno acquistando grandi quantità di oro, con ritmi mai visti dal 1967 in poi. Alla luce di quanto sta accadendo, chi è intenzionato a investire i propri soldi senza attendere che perdano il loro valore immobilizzati su un conto corrente che non rende nulla, si dovrebbe porre una precisa domanda: perché lo fanno? Possiamo avere dalle banche centrali sul perché conviene comprare oro ?!?

Naturalmente i motivi di base che spingono a questo genere di acquisto sono in buona parte da rintracciare in quelli ormai ben noti agli esperti. Investire in oro rappresenta un modo di variare il portafogli, anche per le banche. Per farlo, scelgono però un asset che sembra destinato a rivalutarsi con notevole forza nel futuro.
I motivi che spingono a pensare ad una crescita del prezzo dell’oro con il trascorrere degli anni sono da rintracciare in particolare nel fatto che stiamo parlando di un bene destinato ad esaurirsi in un arco temporale abbastanza limitato, ovvero entro una quindicina d’anni. In particolare, secondo lo US Geological Survey rimarrebbero appena 57mila tonnellate da estrarre, a fronte delle 190mila che già sono state destinate ai vari utilizzi.
L’estrazione di quello rimasto, peraltro, deve rispondere ad esigenze sempre più complesse, tali da non riguardare soltanto la gioielleria. Il metallo, infatti, viene utilizzato anche alla stregua di metallo di conducibilità in smartphone e tablet, oltre che nelle applicazioni di fascia alta. In questa categoria rientra ad esempio quello utilizzato per gli specchi del nuovo telescopio spaziale James Webb della NASA al fine di sfruttarne le proprietà riflettenti. Una quantità, quella dell’oro utilizzata a fini tecnologici, la quale è destinata ad aumentare in futuro, con una lunga serie di possibili applicazioni, a partire dalla medicina.
Perché Russia e Cina stanno comprando oro?
Andando a vedere i dati che abbiamo ricordato all’inizio, occorre mettere un particolare accento sul fatto che a trainare gli acquisti di oro sono le banche centrali di Cina e Russia. Se nel secondo caso non si hanno notizie certe, per quanto riguarda Pechino è stato invece il Financial Times ad affermare che il gigante asiatico avrebbe aggiunto 32 tonnellate al quantitativo già disponibile in precedenza. Un dato però smentito dal CEO di Barrick Gold, Mark Bristow, secondo il quale la banca centrale cinese avrebbe acquistato non meno di 250 tonnellate d’oro.
Perché Russia e Cina stanno procedendo in tal senso? La spiegazione è da ricercare nel fatto che da entrambe le parti si è deciso di attaccare il potere imperiale del dollaro. Una necessità resa impellente dalle costanti sanzioni elevate da Washington verso i due Paesi, anche se per differenti motivi.
Per quanto riguarda Mosca la strategia in questione è stata accelerata dallo scoppio della guerra in Ucraina. Di fronte alle sanzioni di Stati Uniti e UE il governo di Mosca ha deciso di sganciare totalmente la propria economia dal dollaro e di rafforzare il rublo. Tra le mosse messe in campo non solo la totale dismissione dei quantitativo di biglietti verdi detenuti, ma anche la creazione di un sistema bancario alternativo allo SWIFT.
La Cina, a sua volta, ha ormai portato a compimento i test relativi allo yuan digitale, che farà il suo esordio nei prossimi mesi. Inoltre ha spinto le proprie aziende ad abbandonare Wall Street, colpendo un altro dei punti nevralgici di Washington.
In entrambi i casi, è evidente come accumulare oro e dismettere dollari rappresenti una politica di lungo termine. Accoppiandosi alla caratteristica di bene rifugio e all’ormai imminente esaurimento dei giacimenti presenti sul pianeta, questa politica potrebbe spingere in alto il prezzo dell’oro nei prossimi anni. Ecco perché alla domanda di partenza, ovvero se convenga acquistare oro in questo momento, molti esperti rispondono affermativamente.
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