Sono passate poche ore dalla nostra prima visione in iMax di AVATAR La via dell’acqua e non possiamo non raccontarvi le nostre impressioni.
Pandora attrae, Pandora calamita, da Pandora non vogliamo andare via. I Na’vi vorremmo fossero seduti di fianco a noi, vorremmo invitarli a casa, vorremmo tuffarci con loro. Li sentiamo, li avvertiamo.
Se non fossimo seduti di fianco ai nostri cari, o a qualche sconosciuto, penseremmo davvero di vivere in un altro mondo, il mondo di Pandora. Non parliamo solo di tecnologia e del livello raggiunto dal 3D in questo film, grazie ai 1400 tecnici della Weta FX , l’azienda creata a Wellington in Nuova Zelanda, da quel Peter Jackson della saga de Il Signore degli anelli.
Parliamo della storia, degli intrecci tra personaggi, della natura, dell’elogio al mondo meticcio, alla diversità. Parliamo di quella sensazione di sentirci parte di quel mondo che non vedevamo l’ora di re-incontrare. Parliamo di quel senso di vuoto che sentiamo addosso quando, spente le luci, veniamo riportati nel mondo reale.
Ha ragione l’attrice Sigourney Weaver, tornata “bambina” su Pandora, quando afferma che “Avatar è più un’esperienza che un film”.
AVATAR La via dell’acqua è una gioia per gli occhi, un toccasana per la mente, un battito forte del cuore e tutto questo lo dobbiamo alla visione ed alla meticolosità del suo creatore e regista, James Cameron.
E noi, grazie a Cameron, ci sentiamo parte della famiglia di Jake Sully e Neytiri che è il centro in effetti di tutto il film, in attesa ovviamente degli altri 3 capitoli in via di realizzazione.