È in onda su RaiPlay “Listen to Me”, la nuova produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali, un programma dedicato al valore delle storie.
Si parte da un volto, un personaggio e ci si domanda: quale sarà la sua storia?
Il make-up per l’uomo è ancora un tabù? Questa la storia raccontata nel primo episodio che ha visto protagonista Luca Buttiglieri, uno dei beauty influencer più seguiti sui social, che ha l’abitudine di truccarsi prima di uscire di casa e auspica che – senza discriminazioni- questo diventi possibile anche tra gli uomini.
Tutti hanno una storia che vale la pena di essere raccontata e soprattutto ascoltata, una storia che condividendo emozioni ed esperienze può creare connessione sociale e può anche diventare un supporto per chi vive situazioni simili. Listen to me dà voce a queste vicende quotidiane che tra le righe parlano di valori, di esperienze e di vita. Un viaggio che il pubblico potrà fare emozionandosi e lasciandosi trasportare.
Da venerdì 1° dicembre Listen to me, dunque, è in esclusiva su RaiPlay, il programma nasce anche per incuriosire e coinvolgere il pubblico più giovane. Tanti i temi importanti trattati: dall’omofobia alla disabilità, dall’identità di genere al cyberbullismo, dall’ansia, all’amore.
“Listen to me” è disponibile su RaiPlay al link: https://www.raiplay.it/programmi/listentome
Luca Buttiglieri, vera star sui social, protagonista di Listen to me di RaiPlay, si racconta a moltouomo.it.
Oggi Luca sei un Beauty Content Creator, cioè un creatore di contenuti che riguardano la bellezza, fra i più seguiti sui social come instagram, youtube, tik tok, ma come ci sei arrivato?
Durante la seconda quarantena della pandemia, non lavoravo, non sapevo ancora cosa volessi fare, se continuare a recitare o fare altro, sperimentavo alcune cose per cambiare lavoro, foto, immagini e poi ho fatto un video dove facevo un talk sul mascara, ha avuto molto successo e da lì è partito tutto. Io avevo un grande desiderio, cambiare lavoro e tornare al teatro da vincitore. Ho pensato che potessi arrivare al nome da cartellone con i social, e vedevo le persone che mi riconoscevano per strada per quello che facevo e mi sono detto che forse era la strada giusta. E la sto percorrendo.
Ti definisci un animale da palcoscenico. E il palcoscenico lo hai veramente vissuto avendo una formazione e un passato da attore. Lo hai lasciato del tutto quel mondo?
Il teatro l’ho lasciato a malincuore ma mi manca come l’aria. Oggi con il lavoro che faccio non avrei comunque il tempo per dedicarmici, inoltre in Italia gli artisti attraversano momenti di difficoltà economica, accresciuta anche dalla crisi avvenuta durante la pandemia da Covid. In più devo dire che non sono riuscito a d integrarmi del tutto con quel mondo. Il palcoscenico oggi me lo sono creato sui social e ci ho portato tutto quello che avevo imparato in teatro.
Il trucco da uomo in Italia è ancora un tabù. Come si può ‘normalizzarlo’?
Parlandone in modo normale. Io sono un uomo che si trucca e parlo dei prodotti in modo normalissimo. Questa è la chiave di volta del mio profilo. Io sono Luca e sono un ragazzo che si trucca. “Questo mascara è bellissimo fa le ciglia bellissime. Questo fondotinta ha una texture bellissima…ecc.” Quello che dico spero porti un giorno a non veder più sugli scaffali le linee da uomo. C’è ancora tanta strada da fare. In Italia è ancora così. Invece in altri paesi siamo già più avanti. Ad esempio, in Korea gli uomini pensano molto al loro aspetto, alla skin care, usano il fondotinta, il correttore, per migliorare il loro aspetto, per coprire alcuni difetti del loro volto.
Riprendiamo alcuni argomenti che hai già introdotto a “Listen To Me” il programma in esclusiva su RaiPlay. Volevo chiederti… l’importanza di un programma come questo…tante storie quotidiane per un pubblico così vario.
Per quanto riguarda il programma “Listen to me” mi è piaciuto molto partecipare, è stata una bellissima occasione per parlarne, so che la mia puntata è andata molto bene. Anche se siamo sul palco è tutto molto naturale, è una chiacchierata tra me e il pubblico. L’importanza di portare le proprie storie. Non cambieremo il mondo, ma piano piano i messaggi arrivano. È una trasmissione con il format giusto e non solo per il pubblico giovane che comunque lo contraddistingue, ma anche per arrivare ad un pubblico più vario e vasto.
Arte in teatro e arte per il make-up…è vero?
Esatto, ho cercato di unire la forma d’arte che conoscevo in teatro all’arte del make-up che mi piaceva. Il viso come avere una tela da pitturare. E poi arte come varietà, originalità. Gli “Influencer” sono pensati tutti con le case uguali, bellissime, di design; invece, io faccio vedere la mia casa piena di cose, di colori, di pupazzi.
In cosa consiste il tuo ruolo…cosa fa un beauty influencer…forse può essere banale, ma in molti se lo chiedono? È un lavoro o una passione?
Ho sempre imparato dagli altri, ma soprattutto in famiglia, da mia madre e dalle mie sorelle. Ho seguito la mia passione per il make-up, che ho sempre avuto, e poi ho cercato di imparare il più possibile. E senza fermarmi mai.
Come sei sostenuto dalla community. Come ti colpiscono le cose negative?
La mia community è molto affezionata. Io non sottolineo i lati negativi. Cerco di farmi vedere sempre al meglio. I commenti negativi che arrivano, non molti, sono di persone che non sanno a cosa aggrapparsi. E comunque servono anche quelli per confrontarsi e spingersi in avanti.
Come è composto il tuo pubblico, sono soprattutto i giovani o giovanissimi?
Si differenzia molto. In gran parte si sono giovani, ma anche bambini, mi contattano mamme che mi dicono che la sera i bambini si mettono sul divano e mi seguono mentre parlo del trucco. Il 90% è un pubblico femminile. Su Instagram si parla di una fascai che va dai 25 ai 60 e su tik tok dai 18 ai 25.
Ha senso il sentirsi ‘accettati’ o forse si dovrebbe parlare di tornare a imparare il rispetto per gli altri?
Il rispetto è un valore da rivalutare, riproporre, approfondire. Ci sono degli stereotipi e dei tabù da resettare completamente nella nostra società. Io ho imparato che, se in certe situazioni non mi sento accettato, posso ‘fregarmene’. Un’altra cosa che posso dire è che non si deve avere paura di farsi aiutare. Non mi vergogno a dire che faccio periodicamente dei cicli di terapia con lo psicologo. E lo consiglio a tutti anche a chi crede di non avere bisogno perché invece aiuta molto. Il teatro e la terapia mi hanno consentito di fare quello che faccio sul palcoscenico dei social, mi hanno dato quella scioltezza che generalmente nella mia vita, dove sono una persona molto pacata, non ho. Ho imparato ad esprimermi così come mi vedete oggi nei video e nelle trasmissioni.
Puoi anticiparci la tendenza del make-up da uomo per il 2024?
La tendenza è, anche se avviene molto lentamente, diretta ad avere sempre più uomini che si avvicinano al make-up. Molti brand stanno facendo uscire molti make-up for man. Io sono contro le linee da uomo, ma già questo comunque è un miglioramento. Molti più uomini usciranno almeno con un base trucco, e ci saranno sempre più uomini senza ‘occhiaie’! Basta con questo uomo al naturale. Io dico: lavatevi…profumatevi…curatevi!!! Firmato Luca Buttiglieri.
Salutiamo Luca e, oltre a seguirlo sui social, contiamo presto di ritrovarlo con tutta la sua speciale vitalità anche in contenuti televisivi o di nuovo in teatro.