Il Tiro a Segno Nazionale – sez. di Pistoia – ha raggiunto negli ultimi tempi dei traguardi importanti aggiudicandosi l’assegnazione di importanti gare sportive regionale e nazionali.
Il Direttore di tiro e Direttore di Gara Fabrizio Fanoi con l’atleta Angela Dal Rio accompagnati dallo staff direttivo del Tiro a Segno ci spiegano la storia e l’attività di questo luogo all’interno della città.
Presso il centro il Tiro a Segno in via dei Mercati 17 a Pistoia si svolgono due tipi di attività differenziate: una istituzionale, come Ente pubblico, ed una come società sportiva affiliata al CONI.
L’attività istituzionale si svolge attraverso l’addestramento al tiro ed il rilascio di certificazioni di abilitazione all’uso delle armi per coloro che intendono richiedere il porto d’armi di qualsiasi natura (caccia, sportivo e per difesa personale). L’attività si rivolge anche all’addestramento del personale armato di istituti di vigilanza e della polizia provinciale e comunale nel territorio.
L’attività sportiva, invece, si indirizza alla partecipazione a gare di tiro indette dall’Unione italiana tiro a segno e ad altre competizioni organizzate da altre sezioni o società sportive di tiro. Le specialità si dividono in due tipologie, a fuoco e ad aria compressa. I tiratori fino a 14 anni si cimentano esclusivamente con armi ad aria compressa, mentre dai 14 in poi la scelta è facoltativa. Per esercitare l’attività sportiva è necessario essere soci della sezione.
Il tiro a segno di Pistoia è tra le attività sportive più antiche della città.
Fabrizio quanti anni sono che ti occupi di gare e che frequenti il Poligono di Pistoia?
Frequento il poligono da circa 5 anni. La passione era nata prima. Mi occupo delle gare da circa un anno. Gare del circuito regionale e successivamente del circuito Nazionale. Abbiamo in programma diverse gare.
Ci sono molti nuovi iscritti?
Noi non siamo uno dei più grossi poligoni della Toscana ma negli ultimi tempi abbiamo avuto un grosso incremento di iscritti, specialmente dei soci a livello sportivo.
Angela come è nata la tua passione per questo sport?
Questa passione è nata nel periodo del lock down, durante l’isolamento per la pandemia di covid. Cercavo una disciplina da fare adatta a me e alla mia età non più giovanissima. Una nuova disciplina che mi consentisse di partecipare alle gare in tempi brevi. Si possono fare risultati buoni, anche allenandosi solo il fine settimana. In soli due anni mi ha permesso di svolgere gare regionali riportando buoni risultati.
Il partecipare a questa disciplina sportiva porta anche degli effetti sullo stress?
L’idea che generalmente le persone hanno del tiro a segno è diversa. Partecipando si capisce che è una disciplina che si basa sulla concentrazione, e rilassa. Personalmente la trovo una sfida con me stessa. È uno specchio, un riflesso della mia immagine, una attività dove ho la possibilità di migliorarmi. E avere soddisfazioni.
Un mito da sfatare. Si viene al tiro a segno per le armi?
No, assolutamente. La pistola per noi è come la racchetta da tennis, come lo sci. Noi viviamo lo sport senza pensare che sia un’arma. Il nostro scopo è centrare il bersaglio. Arrivare ad un risultato. Un discorso prettamente sportivo, basato sulla concentrazione, la respirazione. Una disciplina estremamente educativa.
Si può venire per allenarsi, ma anche per giocare, per rilassarsi, si formano amicizie, nuove conoscenze. È un ambiente molto positivo.
Come si avvicinano i ragazzi a questo sport?
La federazione prevede due prove annuali gratuite alle quali si accede tramite appuntamento. I ragazzi saranno seguiti da Istruttori sportivi federali di terzo livello